COMUNICATO STAMPA

 

L'OMBRA DELL'ANGELO

 

Esposizione al centro areapangeart di Camorino a cura di Loredana Müller

 

sculture di Piergiorgio Donadini - opere di Aurora Ghielmini - pagine dipinte Kalighat -

 

arazzi di Madeleine Läubli - inchiostri-olii di Loredana Müller

 

Presenta: Gilberto Isella

 

Suoni in sala: Niccolò Castiglioni (1932-1996) Cantus Planus 1990-91

voci soprano: Luisa Castellani e Barbara Zanichelli

 

Inaugurazione lunedì 25 settembre ore 19.00, l'esposizione termina il 18 dicembre 2023

 

L' esposizione generata per l'autunno in areapangeart avrà un carattere atipico, lì dove le valenze semantiche della simbologia dell'angelo chiedono apertura a diverse interpretazioni, e, senza allontanarsi dalla angelologia dantesca, sicuramente si alimentano della visione di C.Gustav Jung In una tensione epifanica in cui l’angelo è l’inviato di giustizia delle gerarchie spirituali, ormai remote all’anima umana, come si percepisce con disorientante inquietudine, per esempio, nell’incipit della prima Elegia di Rilke.

 

Elémire Zolla, in Uscite dal mondo, ci induce a queste riflessioni; "Uscire dallo spazio che su di noi hanno incurvato secoli e secoli è l'atto più bello che si possa compiere." Ancora Zolla:"Da Heidegger impariamo come si definisca il superuomo: colui che si redime dalla volontà di vendetta e non si oppone più al trascorrere del tempo, perché ha accettato l'eterno ritorno dell'uguale. Questo essere di suprema sapienza, che ha escluso la fascinazione e la maledizione del cambiamento, tuttavia non ci è ignoto, corrisponde punto per punto all'idea del liberato in vita, fine dell'uomo secondo l'induismo."Sono molti gli accenni, le riflessioni che potremmo tentare di mettere in atto nello spazio espositivo di areapangeart in cui si presenterà l'opera di artisti locali e contemporaneamente d'ogni luogo.

 

Piergiorgio Donadini è uno scultore di Camorino, Madeleine Läubli pur essendo di Friburgo, abita dal 1964 a Claro, Aurora Ghielmini vive tra il Ticino e L'Umbria, Loredana Müller nata a Mendrisio ma originaria di Thun, ha vissuto venti anni a Roma ora risiede da vent'anni a Camorino.

 

Il corpo "centrale/marginale" dell'esposizione sono delle pagine dipinte Kalighat, delle carte a gouache originali di Calcutta, immagini generate per un certo turismo, a pennello, in cui la presenza delle classiche divinità induiste, tra cui la dea Kalì, non impedisce l'ironia su aspetti quali il colonialismo, sull'aristocrazia, come sul nuovo ruolo della donna. Fu proprio intorno al tempio della Dea Kali che, nella seconda metà del '900, si svilupparono queste particolari visioni. Un piccolo corpus, presente più che per cifra stilistica, per le connessioni con molte tensioni che abitano ancora questo nostro paese mondo: dai rapporti uomo/donna alla concezione dei ruoli, dalla famiglia alla religione, dalla lingua alla cultura, lì dove la tradizione, la memoria, la storia, non sempre raggiungono l'autonomia di pensiero, e  ancora si presentano in una povertà di spirito che tutto sommerge.

 

In sala espositiva troviamo:

 

Madeleine Läubli, nata nel 1943 a Friburgo, può essere presentata con le parole tratte da un testo di Maria Will: " l'artista si concentra attorno ad un unico motivo tematico, declinato in infinite variazioni: la trasposizione in figura, corrispondente alla nota iconografia degli angeli, di una visionarietà poetica, nutrita da un sentimento di adesione alla natura di particolare intensità e accompagnata da una forte carica spirituale." In questa esposizione l' iconografia potrebbe appartenere a molte culture, si potrebbe pensare ad esempio a Bisanzio, a qualcosa che è retaggio dell'incontro tra Oriente e Occidente. "Madeleine realizza arazzi con temi figurativi utilizzando stoffe di recupero, ritagli che vengono cuciti e ricomposti ". Le sue opere titolano - L'angelo della montagna - L'arcangelo Gabriele -  L'angelo della tempesta - e così via, sono sei gli arazzi di medio formato presenti in sala espositiva.

 

Piergiorgio Donadini, nato nel 1948 a Camorino, educatore, si diploma in pedagogia curativa a Friburgo. Scrive versi ma soprattutto intaglia e scolpisce il legno e la pietra. Segue numerosi corsi di arti applicate, e a sua volta ne svolge, portando una sua visione, potremmo dire curativa, di immaginario attivo. Partendo sempre da cardini quali la protezione, l'amore e la potenza in contrappunto con il potere, la disperazione i limiti. Nello spazio espositivo è presente una scelta puntuale svolta dalla curatrice; di  quattro sculture in pietra,, dove prevale una visione "primitiva" più che di figura fine a sé stessa. Un cardine che potrebbe in alcune sue sculture suggerire forme o appunto figure precristiane, o ancora più antiche, ma vive di una fenomenologia attuale, odierna. Alcuni suoi titoli - La madre delle madri - Maternità - Abbraccio -  e alcune altre sculture in legno.

 

Aurora Ghielmini, nata nel 1962 a Lugano, artista, illustratrice, costumista, scenografa, conosciuta in Ticino per un percorso poliedrico, in questa occasione è presente con sue carte a tecnica mista di piccolo-medio formato, ma estremamente dense, li nel tessuto cromatico e simbolico, dove rappresenta con visione onirica, surreale, un mondo che incanta tra particolari sapienti, piccole anatomie, sogni, senso e creaturale. Interpreti di questi mondi sono gli animali, i vegetali, la stessa dicotomia maschile /femminile cui accennavamo sopra, trasportata però sul piano elementare e del loro flusso. Figure come di nubi, o d'acqua, tratti d'infanzia perduta, cromie dai blu intensi, terre brune e aranciate. Alcune vicine ad un colore carnicino, quasi humus tra corpo e grafia.

 

Loredana Müller, nata nel 1964 a Mendrisio, è presente con un lavoro realizzato appositamente in loco, ad inchiostro di fuliggine e carbone, di gran formato ed in eco alle carte dipinte Kalighat. In " dialogo" alle nove opere (esposte unite) su carta;   Carte Indiane, eseguite a partire da un disegno ad inchiostro a punta che delimitano una superficie,  poi campita, colmata di colore spesso e coprente, lasciando ai margini, i segni netti del contorno. Il  tondo esposto della Müller è su tela preparata a caseina, dal raggio di quasi un metro, dove segno su segno si libera una sorta di topografia dell'anima, una visione che, secondo l'autrice, rimanda, con le diverse caratteristiche semantiche, ad un gesto ripetuto primordiale, originario. Presenti altre tre tele di buon formato,

due - Guardiani delle soglie -  Canto del Calicanto - e un piccolo cartone  - fiamma -.

 

Le opere degli autori invitati, si relazionano nello spazio alternandosi nelle sale.

 

In cameretta, nella bacheca, sono presenti tre libri d'artista di cui due con testi di Rita Iacomino poetessa ormai consolidatasi per pregnanza e amicizia in areapangeart. Con Rita Iacomino entra in dialogo Loredana Müller nel libro stampato dall'Editore il Bulino di Roma, Sergio Pandolfini. Il testo " Poema non scritto" appartiene alla bella e nuova collana "Graphie", nata quest'anno, e presentata al Teatro Basilica di Roma in modo splendido. Sempre nello stesso spazio è presente il libro d'arte, di grande formato e in doppia versione: "Segni con Versi " e "Segni di Versi" con un testo di Rita Iacomino e le immagini di Paolo Di Capua che ne è anche editore. Ospitata in bacheca anche un'edizione areapangeart dal titolo Ipazia che contiene, oltre l'incisione di Loredana Müller, due testi: uno inedito di Alessandro Margnetti, e uno di un giovanissimo Hècthor Infante, liutaio, musicista e poeta spagnolo. Presenti in bacheca alcune carte Kalighat in dialogo con altre sculture e pagine incise degli autori sopra citati.

Come sempre areapangeart ha un calendario di incontri, che si svolgeranno sempre di lunedì alle 19.00 e sempre come approfondimento dell'esposizione:

 

Lunedì 16 ottobre: "Alice Boner la visione interiore" documentario per il Filo D'Oro (RSI) di Werner Weick presente alla proiezione. Lunedì 30 ottobre " La furia dell'angelo" testo di Gilberto Isella edito da Giampiero Casagrande, 2023, entrambi saranno presenti. Lunedì 6 novembre La presentazione del libro d'artista edito dal Bulino di Roma " Poema non scritto " di Rita Iacomino e Loredana Müller, editore e autori saranno presenti. Lunedì 13 novembre Duo in concerto Aska Maret Kanedo e Carlos " el Tero" Buschini. Lunedì 4 dicembre " Angelo necessario" di Leopardi con Vincenzo Guarracino. Lunedì 11 dicembre "Segni e versi diversi" di Paolo Di Capua e Rita Iacomino. Per concludere lunedì 18 dicembre daremo voce ad Ipazia, alle opere in saletta degli allievi areapangeart, agli artisti invitati, e un cenno alla parole cantate per Cantus Planus di Niccolò Castiglione dai soprani Luisa Castellani e Barbara Zanichelli. E.L.M.

 

I dipinti di Kalighat o Kalighat pat

 

 

 

I dipinti di Kalighat o Kalighat pat si riferiscono alla stesura di acquerelli/gauche su carta fatta a mano prodotti da un gruppo di artisti chiamati "Patuas" nel quartiere del famoso tempio di Kali a Kalighat (nel sud di Calcutta) tra il XIX e l'inizio del XX secolo.

 

 

Tra le divinità che gli artisti Kalighat dipingevano per pellegrini e turisti, la dea Kali era una delle preferite. Anche le immagini di Durga, Lakshmi e Annapurna erano popolari, specialmente durante il festival Durga Puja. Gli artisti hanno anche ritratto temi come Sita-Rama, Radha-Krishna e le gesta di Hanuman.

 

 

Un altro tema raffigurato era quello di Chaitanya Mahaprabhu e dei suoi discepoli. Anche catturare la vita quotidiana era un principio importante.

 

C'erano rappresentazioni satiriche che deridevano le ipocrisie dei ricchi e degli aristocratici, nonché acquerelli sul cambiamento dei ruoli di uomini e donne dopo l'introduzione dell'istruzione per le donne.

 

 

Il Victoria and Albert Museum di Londra ospita la più grande collezione al mondo di dipinti di Kalighat. La collezione, che conta circa 645 acquerelli e dipinti, comprende anche disegni al tratto e litografie colorate a mano.

 

 

Recentemente, le biblioteche Bodleiani dell'Università di Oxford hanno pubblicato versioni digitali di 110 dipinti Kalighat di divinità indù e altre su un nuovo portale online in modo che possano essere utilizzate da insegnanti e ricercatori di tutto il mondo.

Piergiorgio Donadini

Nato a Camorino nel 1948, dove vive e lavora ancora oggi.

Frequenta le magistrali a Locarno.

A Friburgo si diploma in pedagogia curativa.

É stato docente presso le scuole speciali di Giubiasco.

Attivo nel comitato cantonale ATGABBES

Frequenta corsi attorno  alla figura, alla scultura modellata e su pietra ollare, restauro e patinatura.

Nel 1999 è tra i finalisti del premio di poesia Alessandro Manzoni, in Italia.

Espone in alcune collettive, tra cui nella Sala Comunale di Camorino e Fortini in Arte.

Aurora Ghielmini

Nata a Lugano nel 1962 sotto il segno dei Gemelli.
Sempre a Lugano completa gli studi in Arti decorative al CSIA (Centro Scolastico Industrie Artistiche). Si diploma nel 1987 all’Accademia del Costume di Roma con la tesi sui costumi dell’opera L’histoire du soldat di Igor Stravinskij e Charles Ferdinand Ramuz grazie alla quale ottiene il Premio Elio Costanzi.
Ha esposto le sue opere in mostre collettive e personali in Svizzera, Umbria, a Roma, Vienna, Berlino e Parigi. Nel 2004 tre sculture in terracotta, vincitrici del concorso Giovani e scultura sono esposte in modo permanente nel parco di Casa Serena a Lugano.
Vive tra Lugano (Canton Ticino) e Amelia (Umbria). Nel 2005 residenza artistica per sei mesi nella Cité Internationale des Arts a Parigi. È membro della Visarte (Società Artisti Svizzeri).
A gennaio 2018 riceve il premio della giuria per l’opera Lo scheletro nell’armadio presentata al Concorso Arte e perturbante, Visarte Ticino, Museo comunale arte moderna – Casa Serodine, Ascona.
Nel 2021 si trasferisce per sei mesi in Colombia, dove crea i costumi per l’opera “Develaciones, un canto a los cuatro vientos” per la Comisión de la Verdad.

Madeleine Läubli

Nata nel 1943 e cresciuta a Friburgo, da oltre quarant’anni vive a Claro. Opera nell'arazzo figurativo realizza con ritagli di stoffe di recupero e composti secondo una tecnica tra cucito ed la dimensione dell'arazzo. Da una decina di anni l’artista si concentra attorno ad un unico motivo tematico, declinato in infinite variazioni: la trasposizione in figura, corrispondente alla nota iconografia degli angeli, di una visionarietà poetica, nutrita da un sentimento di adesione alla natura di particolare intensità e accompagnata da una forte carica spirituale. Diverse le esposizioni in Ticino e in Svizzera interna. 

Madeleine mi sottolinea: - Ho incominciato agli inizi degli anni 70 a realizzare gli arazzi, ma i miei soggetti erano ispirati al mio quotidiano (fiori, animali, bambini) oppure animali mitologici, ecc. Mi piaceva anche tanto fare uccelli immaginari. Gli angeli sono apparsi attorno al 1995 e poi sono diventati il mio unico tema, perché sono un’inesauribile fonte di ispirazione, liberano la mia fantasia e danno un sentimento di trascendenza.-

Loredana Müller

Nata a Mendrisio nel 1964, risiede nel Luganese e studia allo CSIA, segue le lezioni di M. Cavalli e M. Huber, tra grafica e arti applicate. Con una borsa di studio, si licenzia in pittura nel 1988 presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, ove frequenta i corsi di E. Brunori e G. Strazza. È pittrice, incisore, ceramista. Espone frequentemente in Italia, in Francia, in Svezia, in Romania e in Svizzera, sia in personali che in collettive. Rientra in Ticino nel 2000. Apre la Galleria Pangeart (2002-2006) a Bellinzona. Cura le cartelle calcografiche Omaggi e confronti. Avvia nel 2006 la Scuola areapangeart di Arti Applicate a Camorino. Nel 2007 il Progetto Pangeart si unisce a AR Officina d’Arte Contemporanea a Milano. Nel 2008 cura le cartelle calcografiche AR. Nascono le Edizioni areapangeart in collaborazione con artisti e poeti. Nel 2009 fonda le edizioni ramo radice con M.R.Valentini. Cospicua la produzione di libri d’artista. Dal 2009 collabora con la Galleria Stellanove di Mendrisio e con L.I.Art Roma. Dal 2010 al 2015 hanno luogo numerose esposizioni di pittura e d'incisione calcografica. Nel 2015 apre col compagno Gabriele Donadini il centro culturale areapangeart, con esposizioni internazionali e incontri di poesia, letteratura, musica e cinema.