Un esposizione " NUMINOSO TRA FORMA E COLORE" e l'n ultima serata del 30 ottobre dove gli artisti: Marisa Altepost, Laura Fumagalli, Gualtiero Mascanzoni e Loredana Müller si presentano. Quest'ultima tappa tenterà di moderarla la curatrice, artista coinvolta a sua volta. Gli artisti invitati e coinvolti ci accompagneranno dopo una prolungata visita in sala espositiva, a delle minute proiezioni e riflessioni sulle tecniche ma soprattutto sui processi. Tenteremo di argomentare attorno ai diversi linguaggi, relazionandoli dove é possibile; tra scultura e ceramica, pittura ed incisione, collage e tecniche miste. Ognuno con la sua cifra toccherà la propria necessità di togliere o aggiungere, di costruirsi materiali o ricercarli. Dalla manipolazione alla trasformazione...dagli strumenti all' idea, dal processo all' accadimento. Un insieme di valori che ancora uniscono mani, cuore e mente al tempo allo spazio alla durata. 

Jung parlava di numinoso come "svelamento" del segreto, soprattutto in quanto riproduzione simbolica di un universo altro, popolato di immagini interiori che provengono da un aldilà mitico, in cui si caricano di una potenza numinosa che le rende a un tempo guaritrici e pericolose: operatori magici di forze psichiche autonome che solo attraverso un corpo a corpo con l'inconscio è possibile neutralizzare e incanalare in un percorso terapeutico, o in questo caso in un atto sacro e creativo.

 

 

Quella che Jung chiamerà più tardi "immaginazione attiva", è appunto lo strumento inedito di cui egli si servì per suscitare i contenuti archetipici della psiche.

L'esposizione curata da Loredana Müller, vede l'esperienza dell'arte come esegesi laica del sacro. Espone e unisce opere molto diverse, pervase a suo intendere da un'aura sacra, che ispira timore, soggezione e reverenza come atto del trasformare.

 

In Areapangeart sono proposte opere della ceramista Marisa Altepost, che si condensano in volumi a lastra o con tecnica giapponese Kurinuki, e si accendono con cromie che vanno dal verde Celadon ai Rossi di ferro, gres generati ad alta temperatura 1200°-1300°. Dove gli smalti o le superfici, raccolgono luce e spesso nelle forme del vaso o della bottiglia , o tazza o scatola, creano una relazione interiore tra forma esterna e vuoto, tra solidità e tensioni, spinte ascoltate come sacralità della materia. Approdando alla bellezza dell'oggetto d'uso che innesca la presenza del soggetto che muove, scioglie, unisce ontologicamente. Marisa esprime, non c'è altra possibilità che quella del sacro, e lì si contiene almeno un seme, un fiore, delle ceneri che parlano del tempio, del fuoco e dell'anima...delle cromie.

 

Sulla parete centrale unite alle ceramiche, scorrono le prime nove carte di Laura Fumagalli, carte fatte a mano acquistate a Parigi, di cotone e di piccolo formato ( cm 32x25) . Dalla ruggine di ferro alle sue varianti ottenute per saturazioni/ossidazioni; scaturiscono per effetto simultaneo dei  Blu Prussia,  derivato dal ferro a sua volta; si attraversano e vengono resi felici per tagli e presenza di tarlatana zone di colore ad acquarello. La tarlatana umile tessuto di filo di cotone inamidato; con trama larga nel ordito, era "cencio della nonna" poi inamidato dai sarti del passato per rafforzare dall'interno vesti sontuose. Oggi spesso usato nell'ambito dell'incisione per rimuovere l'inchiostro dalla lastra nel momento che precede la stampa a torchio. Pagine che l'autrice chiama "Velature", che esprimono un approdo della Fumagalli lì dove la materia si fa soglia tra geometria e equilibri dettati da zone colore, solidificandosi in pieno e vuoto suscitato.

 

In contrappunto stanno due sculture di Gualtiero Mascanzoni, di buona dimensione su piedistallo, in legno, l'una la prima entrando in sala di castagno a sinistra, e la seconda dopo il dialogo serrato sulla lunga parete tra Altepost e Fumagalli , sulla destra di Tiglio.

 

Non sono opere recenti quelle di Mascanzoni, ma sicuramente portano quella forza che parla del corpo e della pietra, del moto del pieno e del vuoto figurale come magistero-mistero. Caratterizzato da altre presenze dove unisce marmo Cristallino della Val Maggia a un elaborata crescita generata da legno di noce, oppure crea memorie e metamorfosi con alabastro colmo della sua massa tra geometria e forma organica, in dialogo e traspare  quasi cuore quasi testa, attraversamento, come via di redenzione laica del fare e portare senso.

 

 

Se scorrono alcune sue sculture perpendicolarmente e parallelamente in sala, lì il dialogo è generato in modo ravvicinato alle opere di Loredana Müller, che si unisce. le due tele su tavola ad olio di noce non recenti all'una e all'altra scultura in legno. A metà sala verso le grandi finestre, una tela recentissima del 2020 "Strada Lastricata" che nasce l'estate scorsa dalle raccolte che sempre persegue, in Val Morobbia di Ossidi, terre e minerali, una tela o telero che letteralmente scende dal soffitto. Opere pittoriche di buona dimensione e cromie, tra orto e fuoco, che portano il tema del numinoso lì dove sottostante a tutti i quattro artisti sta un universo altro.

... Numinosa è quindi l'esperienza d'incontro col sacro nascosto, col senso non ancora svelato. Da numinosità sono accompagnate le esperienze a sfondo archetipico e simbolico.