https://vimeo.com/139439441   Un pensiero per Anne-France Aguet    una intervista del 2015

 

 

 

Ad Areapangeart, centro culturale di Camorino, sono esposte sculture tra inchiostro e pittura di Anne-France Aguet, Loredana Müller e Petra Weiss.

" GEOLOGIA DEL TEMPIO"

 

 

GEOLOGIA DEL TEMPIO sono parole di Vincenzo Guarracino

...il significante Tempio (dal latino templum, derivato dal greco temno) chiama etimologicamente in causa “ciò che viene separato, diviso”: ciò che nel rito, è stato destinato ad altro, all'oltre (da un aruspice... visione da parte dei sacerdoti sugli organi interni per assicurare la purezza...) A quella dimensione ispirata intenta a disegnare con gesti precisi e luminosi il suo cielo e il suo spazio, un templum dove tutto è possibile, dove il Tempo si scrive come misura dell’essere e al tempo stesso come dimensione in cui pensiero intuitivo e realtà, coscienza e fenomeno, s’incontrano e fioriscono nel segno, nella traccia, nel fare scultoreo; di un destino di miracolosa armonia. Tutto questo a patto che ci sia un punto comune, fermo, un perno: un cardo, un centro, la linea che congiunge la Terra con il Cielo, l’Alto e il Basso. Non è senza significato che Cardo derivi dalla radice indo-europea “Kerd, Krd”, da cui si origina il vocabolo greco “Kardia”, che significa cuore, il centro vitale, per gli antichi la sede dell’Anima, il luogo di trasparenza fra l’umano e il divino, il Tempio interiore, dove la mente dialoga con la materia, il “mundus” delle cose effimere.

Anne-France Auguet levigando il marmo, di cui qui vediamo quasi la quintessenza della purezza, quasi fosse una sorta di “sublimazione della semplicità”.

sono parole di Cecilia Liveriero Lavelli

Le sue sono forme di una delicatezza disarmante, che – a dispetto della materia di cui sono fatte (il marmo è un materiale duro, potente, pesante, aspro, ingombrante, incombente, pregiato, compatto) – ecco, a dispetto di tutto questo, le sue sculture sembrano librarsi leggere, eleganti nello spazio, .... accarezzare l’anima delle cose che ...si impone ai nostri sensi, viene letteralmente fuori per farsi sentire, vedere, toccare, accarezzare, contemplare.

 

Il marmo in sé è il risultato di una metamorfosi, di stratificazioni così antiche da non poterne avere memoria, ma di cui ...restituisce una traccia preziosa. 

Avverranno letture e proiezioni delle opere di Petra Weiss in cammino, e della piccola serie di libri d’artista nati tra Alessandro Margnetti e Loredana Müller privilegiando questo ultimo nato attorno al Micelio.

Questa serata sarà un poco segnata da pagine, che appartengono alla piccola storia che è anche la nostra, quella di questi 10 anni che fra non molto scoccheranno, sono pochi, sono tanti. Iniziammo proprio con Anne-France Aguet nel 2015 l'avventura di areapangeart, lei frequentandoci ha saputo chiarirsi anche le "aspettative" di un centro culturale, per quanto piccolo era e sia allora e ora il nostro. Ricordo le serate dove mi parlava dei progetti per La Filanda di Mendrisio, e il nostro argomentare tra arte e spazi, visione, incontri e approfondimenti. Con lei un esposizione nel 2017 quando terminò e si aprii la Biblioteca all'ex Filanda di Mendrisio. Era per me una rara e significativa dimensione aprire questo luogo con Anne-France, grazie alla nostra amicizia, grazie al fatto che ho creduto nelle sue qualità oltre che di architetto di scultrice. Era stata per me un sogno, e piccola battaglia, aiutando luoghi e spesso allestendo per essi, e sceglievo o determinavo quali opere degli artisti coinvolti, proposi a più riprese senza successo la sua scultura...E avvenne qua! non il debutto ci mancherebbe ma una bella e significativa mostra e per di più assieme; ricordo la commozione di Claudio Nembrini, i consensi di Maria Will e di tanti addetti ai lavori. Aprimmo areapangeart. Racconto questo perché la cara amica Anne-France è scivolata via, dopo anni di resistenza, ultimamente il male la ha sopraffatta. Era felice di questa esposizione, avvenne una terza, unitamente all'amica Cathrine Rovelli, una quarta una collettiva in omaggio ai Blu di Giulia...una sesta un omaggio a Massimo Cavalli e per la sesta... si era da lei con Giulia Napoleone, la stessa voleva esporre in dialogo con Anne-France, era il 2022 per Pietracqua, dove si era inizialmente in quattro ad essere coinvolti. Si era a cena da Aguet, e nacque il titolo, la volontà di parlarne a Vincenzo Guarracino. Poi Pietracqua la svolgemmo nel 2023, e lei non se la sentiva ancora...Mentre per questa mostra era qui il 22 gennaio all'inaugurazione, ma il suo male era avanzato. Era contenta, ci siamo abbracciate perché progettavamo di passare i sessanta anni assieme. Ora le sue opere sono qui, le accarezzo, ne colgo l'aurea, e come toccare con mano la bella persona e la grande amicizia che ci univa. Voltiamo apparentemente pagina Questa sera, siamo qui per parlare di due libri d'artista, uno TERRAMAR di Petra Weiss, a cui lascerò fra un momento la parola, e una edizione nata in areapangeart tra me ed Alessandro Margnetti, che darà un la ad una piccolissima genesi di nostri librini nel sono 5 o sei. Ci darà a fine serata anche lo spunto per fare un omaggio a Veronica Paris, ci ha lasciato all'inizio dell'anno e mancherà ad areapangeart. La vita continua, si muore sempre un poco ogni giorno, ogni volta che gli amici si spengono, noi artisti, poeti moriamo ancora di più, direbbe Emily Dickinson. La parola ora a Petra Weiss, ceramista di gran spessore che tutti voi conoscete...che ci parlerà di questo suo cammino tra terre e mare, tra l'onda e la verticale, una decina di immagini e quell'aria mediterranea e non solo. Lore

Lunedì 4 marzo alle ore 19 ad Areapangeart a Camorino si presentano due libri d’artista:

TERRAMAR  di Petra Weiss,

l’autrice si racconterà,

tra propria scrittura e il gran lavoro di ceramista e scultrice a tutto campo.

 

 

Letture di Petra Weiss tratte da TERRAMAR

 

1997

 

Reiki, una sorta di pranoterapia che interviene sui centri energetici mi viene proposta in un’atmosfera musicale con suoni del mare

dei delfini

L’insieme mi trasporta non so dove, in un universo di sensazioni sconosciute

Fluttuante in un’inesplicabile atmosfera senza minimamente comprendere cosa mi capita, rialzandomi cerco di intuire cosa mi accade

Fluttuante 

Disarmata

Il cane Kim il gatto Tigre straordinari complici dei miei giorni delle mie notti, da reiki in poi a volte non semplici, mi appaiono in un sogno

Kim suggerisce di stare in guardia da conclusioni affrettate

Tigre di lasciarsi trasportare dall’istinto

E così lascio le varie interpretazioni delle persone con le quali cerco di sfiorare l’enigma che mi capita

Anche perché io non trovo le parole per esprimere l’universo di sensazioni sconosciute che d’improvviso emergono dal profondo del mio essere

Fluttuante, disarmata, m’abbandono all’avventura che la vita mi propone 

Ed ecco che mi viene in aiuto la fortuna 

In uno splendido negozio di pietre preziose il mio sguardo è d’improvviso catturato da una piccola pietra dalla forma liscia, arrotondata, come i sassi levigati dall’acqua, di colore corallo intenso, con un meraviglioso riflesso blu 

L’intensa sensazione che mi invade ammirandola, mi ricollega con l’atmosfera musicale dei suoni del mare 

Chiedo al signore che propone meraviglie che la natura dona, se è possibile acquistarla

Esco dal negozio con la sensazione d’aver trovato una sorta di  talismano

Forma e colore, il mio mondo di ceramista, un’espressione ricca di processi di trasformazione

Poso il meraviglioso talismano sul tavolo ovale di casa

Scaturiscono disegni che emergono svegliandomi d’improvviso nelle ore notturne

Il gesto realizzativo sembra trasportato dall’energìa di un’onda che scaturisce dal mio essere

Un’onda che porta ad una velocità inabituale nella scelta e nella posa dei colori sul foglio

Io che ho sempre raccontato del ritmo lento che è contenuto nel processo realizzativo della ceramica!

I disegni nati nelle ore notturne mi indicano una sorta di rotta da

seguire

Mi colpisce in particolare un disegno

Ho la sensazione che il disegno raffigura una intensa vibrazione che proviene dal territorio dove la parola e il passo ancora non ho

Sono senza parole

Con la ceramica, che contiene in sé terra, acqua, aria, fuoco e colori, istintivamente intraprendo un dialogo con la natura        

Come d’incanto mi trovo con le mie sculture in una sorta di intenso dialogo con l’infinito racconto dell’immenso mare

Meravigliosa

terribile

meravigliosa onda

Nascono poesie dedicate al mare

A volte, in una sorta di dormiveglia notturno ho la sensazione che il mio respiro è in sintonia con il ritmo del mare

M’abbandono a mille e ancora mille gesti, sensazioni, sogni, visioni, intuizioni, momenti di dialogo con il mare, con l’infinito

Sono in un territorio denso di sensazioni inesplicabili verbalmente

Mi esprimo con forma e colore

Un’espressione dove le parole sono assenti

In atmosfera fluttuante sono in dialogo con il mare

Ho la sensazione d’attraversare l’origine di tutte le cose, di percepire una memoria lontana nel mio respiro, di percepire una lontana memoria del mare in me

Le parole nascono dal profondo

In questa mia inconsueta avventura, a momenti, ho avuto la sensazione che non avrei trovato la via per tornare dal territorio fluttuante

In un dialogo con un amico sul mondo dei colori una sua parola mi risulta importante tanto quanto il mio talismano di colore corallo con un meraviglioso riflesso blu

Vibrazione

Sono trasportata lontano

Lontano

Sogno che la rotazione in verticale della scultura Solare è creata dall’energia di un’onda che scaturisce dal mio essere

Le mani mescolano l’argilla con l’acqua

nasce la forma

il vento scorpora l’acqua

la forma

nell’alchemica mescolanza di terra e colori

attraverso il fuoco

 

 

 

si colora di corallo

RADICI MICELIO libro d’artista

con un testo di Alessandro Margnetti,

una incisione di Loredana Müller edito da areapangeart.

 

 

 

Micelio radici DI ALESSANDRO MARGNETTI

 

Mi risulta difficile parlare di leggerezza in questi tempi cupi, ma forse radici e micelio sono metafore di speranza: strisciano nel buio, ma portano nutrimento, facilitano gli scambi tra i vegetali e dal buio ctonio rinascono nella luce del giorno.

 

Amo passeggiare per prati e boschi. Quando ne ho la rara occasione, mi piace anche percorrere spiagge, scogliere angoli di garriga. Cerco soprattutto insetti; tra tutti prediligo le farfalle. Tuttavia non nego uno sguardo al paesaggio, ai moti che lo caratterizzano: quell'albero caduto, quella pietra rotolata a valle, quella piccola frana. Le pietre mi affascinano: che siano rocce levigate dai marosi o da un ghiacciaio, oppure ciottoli in un greto. Mi fermo spesso a osservarle e a tentare di raccoglierne la storia. Più dei cristalli con la loro forma spesso scontata (il prisma esagonale del quarzo, le rose di ematite o di gesso, i cubi della pirite), mi colpiscono le rocce intrusive e quelle metamorfiche, plasmate da forze immani nel corso di milioni di anni.
Mi capita così, a volte, di fotografarne qualcuna che richiama la mia attenzione per una sua granulosità, per le trame che la percorrono che a volte ricordano strani alfabeti.

Stavo così gironzolato lungo il greto del Riasc, un torrente che scende dalla Cima di Pinadee, sopra Ponto Aquilesco e si getta nel Brenno. È un torrentello da poco che quando si infuria sposta massi grandi come automobili e quindi il suo letto è in continuo movimento e si presenta sempre diverso.
Ho fotografato una dozzina di pietre e mi è venuto normale pensare al lentissimo rimescolio di venature che le ha portate alla loro forma attuale e che mi ricordava certe radichette bianche che si possono vedere smuovendo appena le foglie umide del bosco.

Ci sono mille cose che separano il micelio vegetale da quello minerale, se vogliamo chiamare micelio quest'ultimo: temperature, pressioni, movimenti tellurici, combinazione di elementi chimici.

 

Tuttavia c'è qualcosa che accomuna questi due mondi a noi preclusi: il tempo lento che non è più parte (se mai lo è stato) del nostro vivere.
Così, mi fermo a contemplare una pietra come il saggio Zen contempla il fiore di loto e penso all'abisso temporale che mi separa da lei e che lei, oggetto inanimato e freddo, mi ricorda ammonendomi a proposito della nostra provvisorietà.
Quando Loredana mi ha detto di questo suo tema, l'ho sentito subito mio e da lì nasce questo brevissimo testo.

Incontrarsi con arte per creare arte

 

Nicoletta Barazzoni

 

 

 

Radici Micelio incisione 1/1 di Loredana Müller

 

L’abbraccio di due anime amiche si congiunge, generando così quel dialogo che unisce la parola alla visione, dai quali è scaturito il libro d’artista Micelio radici edito da Areapangeart, con incisione di Loredana Müller, accompagnata dal testo di Alessandro Margnetti. Quando l’arte assume molto più di una appassionata e poetica testimonianza, e diventa un connubio di sguardi, i cui significati simbolici trovano una voce univoca in un’opera, rendendosi decifrabili e interpretabili, ma al contempo lasciando libertà d’espressione, essi portano alla luce profondità che si fondono tra loro. Nella danza artistica, tra percezione del reale e immaginazione, tra amore per la natura che si riverbera nell’umano, e l’arte del sentire, e del vedere si riflette la luce dei colori, i quali si amalgamano alla forza della materia. Sono incontri la cui simbiosi nasce dal desiderio della parola di Alessandro Margnetti di farsi poesia, tessendo reti per poi risalire in superficie nella meraviglia di un fungo, specchiandoci nel sole tra le fronde, e dalla creatività artistica di Loredana Müller nell’incarnare un’idea, ma soprattutto nel realizzare un processo relazionale in continua evoluzione, con cui l’artista di Camorino, titolare dello spazio espositivo e dell’atelier Aereapangeart, si esprime, in una continua ricerca. Organizzando alternative di vita, interstizi dentro i quali si sviluppano incontri d’arte, creature di un tempo sospeso ancora da inventare e vivere, in Areapangeart confluiscono forme espressive, e anche concerti, che dialogano con il pubblico.

 

 

 

 

 

Alessandro Margnetti come è nato “Micelio radici”?

Come altri librini o plaquettes fatti assieme a Loredana, anche questo è nato un po’ per caso. Ero a Oivone quando mi ha spedito le foto di una serie di stampe che aveva chiamato proprio Micelio radici. Un tema al quale stavo trafficando; stavo pensando a un micelio minerale, alle venature delle rocce formatesi lentissimamente durante le ere geologiche e che fotografavo nel Riasc, il torrente che separa Olivone da Aquila.Il micelio vegetale, immagino, si comporta in modo analogo a quello minerale anche se con modalità diverse e con altri tempi di sviluppo. Ho immaginato i reticoli biancastri che mi capita di vedere sotto la lettiera di foglie quando passeggio per i boschi qui attorno, li ho immaginati contorcersi come gli ossiuri che mi tormentavano durante l’infanzia. Li ho pensati farsi strada in simbiosi con le radici di certi alberi per poi esplodere in un fungo. Gabri, il compagno di Loredana, penserà ai porcini, io penso alle amanite che popolano i libri di fiabe e che vedo spesso nei boschi di betulla. Non ho cognizioni botaniche sufficienti per riferirmi alle interazioni tra micelio e albero; mi sono così trovato a immaginare e a semplificare. Questo è il risultato.

Micelio radici” avrà un seguito?

“Non è facile dirlo: la collaborazione con Loredana è estemporanea, legata ai momenti e alle occasioni. Per dire: tempo fa le ho portato due crani di animali trovati in un bosco pensando che potessero servire da modelli per le sue lezioni di disegno. Lei ci ha visto due angeli decaduti, io ci ho scritto sopra un raccontino un po’ surreale e ne è venuto fuori un libretto. In un’altra occasione mi ha chiesto di scrivere qualcosa su Ipazia. Ne è nato un lavoro assieme a lei e al poeta-liutiaio-violinista Hector Infante. Mi ha fatto conoscere Alberto Casiraghy, col quale si è sviluppata una rapida e istintiva amicizia che in un giorno ha portato alla stampa di La fiutola. Il “Pulcinoelefante” ha poi avuto una bella appendice alla Biblioteca cantonale di Bellinzona grazie all’amicizia tra Loredana e Paola Piffaretti. È dunque difficile rispondere alla domanda. È una bella persona, imprevedibile e generosa. E poi non ci sono solo io: tanti scrittori e poeti ben più qualificati di me hanno collaborato e collaborano con lei: Alberto Nessi, Pietro De Marchi, Gilberto Isella, per dirne un paio.

E poi che ne sarà di voi e di noi?

E poi si continua. Gli amici se ne vanno e a loro si dedica qualcosa che in qualche modo prenderà forma. Tornerà la primavera e con lei le farfalle che mi daranno modo di inventare altri scritti e a Loredana altre stampe. È difficile immaginare un poi ben definito. Forse il progetto sta proprio nell’imprevedibile, nel fare cose che ci piacciono, nelle amicizie che in qualche modo finiscono per confluire in un prodotto o rimanere sogni incompiuti.

 

 

“Micelio radici ” verrà presentato il 4 marzo ad Areapangeart a Camorino. Nicoletta Barazzoni

 

Riflessione o inflessione di L. Müller

 

Attorno al Micelio, alla geologia, alle radici, vorrei soffermarmi, in termini diversi dall'ascoltato, 

perché le vivo come entità di sospensione, o meglio come dimensione oltre il nostro pensiero di tempo. Mi spiego credo che per esempio nell'amicizia, avviene con tempi a volte non scontati, e tempi a volte non comuni, o dettati da lontananza, ebbene avviene che se qualcosa di significativo si è vissuto, un momento, una giornata , mesi...tempo insomma speciale...ebbene quello continua a lavorare, e continua a "ospitare" e nutrire quella magia, quella felicità, o fatto avvenuto...e quando ci si rincontra anche dopo anni si è mossa ed è cresciuta con noi, oltre noi...e d è come si muove sotterraneamente il micelio, misteriosamente compresente ad' ogni istante come fatto partecipato a tutto tondo.

 

Il mio parlare di natura è questo, considerare che siamo natura,  a tutti gli effetti, noi siamo come un albero o una montagna, siamo generati con gli stessi elementi, e viviamo siamo creaturalmente enti sensibili in simile modo...una manciata di minerali, e tanta acqua...e quello spirito...quel poco sacro nostro essere e stare, aggiungerei fare.

 

Come stare con  amici così è stare nel bosco, dialogare con rocce, portare sassi, e pur se le trasformo è il dialogo tra anima e anima...animati  da rispetto e raccoglimento...riconoscimento come durata, Tempo

 

Geologia del tempo in sala espositiva, mi ha aiutato a superare dei momenti, e li ho rii-incontrato amici vicini e lontani, moti d'acqua, di stelle, di frattali e di fratelli. scegliendo la diagonale il bianco e nero, che lavora su infinite possibilità, tra segno e superficie, e diviene anche portatore di profondità.

 

 

Per Ramo micelio, motivato da volontà simile, ma passando da dimensioni ampie e in bianco e nero tornare all'incisione  al colore, nella dimensione minuta...raccolsi dell'erba guado o se preferite erba tintoria raccolta in Gambarogno...avevo Yucca pronta per generarmi dei fogli legnosi...e cominciai a pensar con tatto e odori, colori e stratiformi pensieri. Lore

VERO - GOCCIA 1,2,3,4,5

 

Minuscola collana 
Sarà presentata lunedì 4 marzo, dedicando un momento in ricordo della amica e complice in AREAPANGEART e a Roma.

Veronica Paris.