25 gennaio Nostalghia di Andrej Tarkovskij

 

 

 

ad areapangeart di Camorino Incontro con Massimo Scrignòli

 

 

 

Tra poesia, arte e cinema, riflessioni sul capolavoro di Tarkovskij

 

(

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1983, Gran Premio della critic al Festival del cinema di Cannes

 

 

 

Un film che potrebbe essere una sorte di biografia poetica.

 

 

 

La non storia che si instaura tra il regista e l'attore: occhio e pensiero,

 

di uno scrittore-saggista,voce narrante, oltre che intellettuale sovietico

 

che deve-vuole scoprire raccontare di un musicista.   

 

Generazioni luoghi e culture diverse. Casa-chiesa-spazio, luoghi dello spirito,

 

L'anziano Domenico. La famiglia, gli affetti. La traduttrice: musa-accompagnatrice-

 

donna- possibile amante. Le simbologie o meglio gli elementi imprescindibili

 

dalla poetica di Tarkovskij: acqua, vapori, riflessi- terra, fango pietra, muri, cielo.

 

La madre, la donna, la moglie. La sospensione delle azioni, soste determinate,

la ripetizione come atto di verifica, per esempio l'attraversamento con la fiammella,

della vasca-fontana, Domenico l'uomo colmo delle proprie convinzioni, orante folle che si dà fuoco per agire e comunicare. Come interpretare questi elementi?

 

Autori come Ceçov, Dostoievskj, la letteratura Russa, tutto si fonde in ricerca di senso, di POESIA Massimo Scrignoli direbbe ( riprendendo lo stesso Tarkovskij ): -"LA MALATTIA MORTALE"-

 

Dalla denuncia dell'impossibilità, all'indicibilità d'ogni anima o voce interiore ascoltata.

 

Il film tocca regimi, culture e differenze. L'amicizia con Tonino Guerra per Viaggio in Italia

 

Il viaggiar l' Italia per un poeta Russo, non ascoltato in patria, i grandi luoghi trascritti avvolti

 

da atmosfere come "continum" dell'esistere. La Madonna del Parto di Piero Della Francesca.

 

Luoghi e genti investite dallo stesso divino, dalla Vita.

 

 

 

In sala esposto un libro d'artista che porta un inedito di Massimo Scrignòli con un originale di Dina Moretti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOSTALGHIA DI TARKOVSKIJ

 

«Una goccia, più una goccia,

fanno una goccia più grande, non due.»

 

(Erland Josephson in una scena del film)

 

Trama Andrej Tarkovskij

 

Un poeta sovietico, Andrej Gorčakov, è in Italia per scrivere la biografia di un compositore russo del XVIII secolo, Andrej Sosnovskij. Insieme a lui è la sua interprete, la bella e irrequieta Eugenia. Durante una tappa a Bagno Vignoni Gorčakov conosce il vecchio Domenico, un uomo ritenuto da tutti matto perché, vari anni prima, è rimasto rinchiuso in casa per 7 anni con la sua famiglia in attesa della fine del mondo. Gorčakov è attratto dall’uomo e va a trovarlo. Durante il lungo dialogo fra i due Domenico affida a Gorčakov la missione di compiere in sua vece un rito salvifico: attraversare con una candela accesa la piscina di acque termali di Bagno Vignoni. Domenico parte poi per Roma dove, nella piazza del Campidoglio, tiene un lungo discorso davanti a un pubblico di “matti”, al termine del quale si suicida dandosi fuoco.

 

Gorčakov, dopo una sosta meditativa nella chiesa sommersa di san Vittorino, decide di compiere la missione affidatagli da Domenico. Quando, dopo due tentativi falliti, riesce finalmente a giungere sul lato opposto della piscina e deporvi la candela accesa, viene colpito da un attacco cardiaco.

 

La "nostalgia" da cui deriva il titolo è quella del poeta espatriato, ma anche quella dei vari personaggi che cercano di superare la propria alienazione spirituale e ricucire la propria separazione fisica dalle altre persone.

 

Luoghi Nel film troviamo delle immagini memorabili del paesaggio toscano e sabino: La cripta della chiesa di San Pietro a Tuscania, la suggestiva Abbazia di San Galgano, l'incantevole Bagno Vignoni, la caratteristica Val d'Orcia e la chiesa allagata di Santa Maria in Vittorino a Cittaducale. Una ricerca svolta nei mesi di ottobre e novembre 2015 (gli stessi in cui, nel 1982, fu girato il film) ha consentito di identificare tutti i luoghi delle riprese. I principali fra essi sono:

 

  1. Cripta della chiesa di San Pietro a Tuscania (Sequenza della Madonna del parto)

  2. Bagno Vignoni (primo incontro fra Gorčakov e Domenico e altre sequenze)

  3. Badia della Gloria ad Anagni (casale in cui vive Domenico al presente)

  4. Piazza della Collegiata a Faleria (casa “della fine del mondo”)

  5. Calcata (conclusione del dialogo fra Gorčakov e Domenico)

  6. Santa Maria in Vittorino vicino Cittaducale (la chiesa sommersa)

  7. Vicolo della Campanella a Roma (il vicolo del sogno di Gorčakov)

  8. Ansa del Tevere vicino Otricoli (luogo della casa russa di Gorčakov)

  9. Abbazia di San Galgano (finale)

     

 

Andrej Arsen'evič Tarkovskij (in russo: Андрей Арсеньевич Тарковский?; Zavraž'e, 4 aprile 1932 Parigi, 29 dicembre 1986) è stato un regista, sceneggiatore, montatore, scrittore e critico cinematografico sovietico. Il suo cinema è caratterizzato da lunghe sequenze, struttura drammatica non convenzionale, distinto uso della fotografia cinematografica e tematiche di tipo spirituale e metafisico. I suoi film più famosi come Stalker, Solaris e Lo specchio, sono considerati universalmente tra i più grandi della storia del cinema.

 

L'immagine può contenere: una o più persone, persone sedute e notte

Ad areapangeart il 25 gennaio in ambito di Cinema e letteratuta 2019

si presenterà anche una nuova edizione nata dal dialogo

tra un inedito di Massimo Scrignoli

e un originale dell'artista Dina Moretti in custodia a secco in grigio nebbia,

a caratteri Bodoni in piombo edizione areapangeartL'immagine può contenere: 1 persona, persona seduta