Estratto da: La Diffrazione sulla poesia di Antoni Rossi

 

di Maurizio Chiaruttini

edizione MIMESIS / PUNTI DI VISTA

 

 

La poesia di Antonio Rossi mantiene viva l'opacità del linguaggio, la forza che lo rende inestinguibile nelle cose che designa. Ma nello stesso tempo è animata dall'urgenza di un voler dire, da un ansia di cogliere, nell'apparente illogicità del mondo, le improvvise configurazioni di senso che la realtà può offrire al nostro sguardo. Questo volume analizza, l'opera poetica di uno dei maggiori autori dell'attuale panorama elvetico, sottraendola alla dimensione di pura autoreferenzialità cui è stata spesso ricondotta.

 

" La diffrazione

è lo spezzarsi in più parti di un raggio di luce. Il fenomeno si verifica quando fra l'occhio e la sorgente si frappone un ostacolo: al di là di esso si formano aloni, cristallizzazioni e frange luminose. Qualcosa viene impedito e nascosto, ma proprio a causa di ciò, altro, che prima non era visibile, si mostra"

 

 

 

 

Maurizio Chiaruttini

 

è nato in Ticino, a Castelrotto, nel 1956. Si occupa di poesia contemporanea.

 

Ha pubblicato, in varie sedi, su Giorgio Orelli, Nanni Cagnone, Cesare Greppi, Milo De Angelis,

 

Federico Hindermann, Dubravko Pusek e altri.

 

 

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Oggetti disancorati

 

TERRICCIO (da Ricognizioni)

Non solo una chioma di bambola che sporgeva

dal terriccio sul vagone

ma anche rametti incrostati e sparsi

o intrecciati fra schegge di laterizi

;suggerivano circospezione

,e su un rialzo, fermagli e barattoli di talco

frammenti di filo di zinco e stivaletti

quasi nuovi che mio zio sarebbe andato

,d’acchito a recuperare

,al di capelli di paglia, stanghette di occhiali

pellicole abrase di biciclette

,lasciavano nella convinzione che ognuno

a punto che si era, avrebbe potuto aggiungere

,a quel terriccio o levare non importa che cosa

.e nulla sarebbe cambiato

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Da quale interrato, teca (da Diafonie)

 

Da quale interrato, teca

o plico affiorano o scivolano

ritagli di cui si constata

,il numero, la misura ineguale

la facile mobilità oppure

una lamella, una superficie

cesellata e frondosa, pupille

appuntite, un contorno

,separato, un ravvolgimento

.uno spicchio nodulato

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Prodigi e loro (da Sesterno)

 

Prodigi e loro

visibile regesto scarni

finimenti cibi

respinti aspersorio

in sporta deposto ance

tolte pozza

guarnita davanzale

imperfetto convolvolo che rosa

esonera nucleo foggiano

.coeso scindibile

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Indumenti superflui (da Brevis altera)

Indumenti superflui

fanno nellangolo

congerie di cui rondine o colibrì

dubita

e scale di un sol colore nellattesa

schierate sembrano vegliare

la sempre silente a quest’ora

.zona consegna

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Bellezza accidentale

Rimozione di polline (da Ricognizioni)

Erano così singolarmente distribuiti

sopra il tavolino delle riviste

,gli infinitamente minuscoli

,com’è abitudine designarli

granelli di polline caduti e riuniti

a formare infine consistenza

di fragili aggregati in un canto

e di isolati corpuscoli dallaltro

e così fuori dellordinario era la compiutezza

suggerita da tale loro disposizione

che assai smarrito e con vero senso di rincrescimento

,presi atto, a un certo momento

.della loro accidentale rimozione

 

 

 

Estremo quasi (da Sesterno)

Estremo quasi

da sporadico principio

agitato cirro

esiguo squarci mai

saldi residuo spray color

turchese spaiati

enti chiamabili

piumaggi fior di cotone sughero

cedola o punto

vasto franto nocivo

.ingombro comportano

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Propaggini e filamenti (da Brevis altera)

 

Propaggini e filamenti

senza ghirigoro e minuti

segmenti può darsi a viva

forza siano stati da un fulcro

levati; me se di proposito

si fossero sventatamente allontanati

per formare una compagine

?disadorna e impensata

 

Presenze animali

Una mente volgerla (da Sesterno)

Una mente volgerla

dove? A striature

ombre sicure massi

o giù rimbalzando

da felci sul discontinuo

abitato e nomade

a serre padiglioni

fetide cataste da cui

passero fanello gazza

.trae felicità

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Invisibili derrate (da Brevis altera)

Invisibili derrate

predilige colui che da un posatoio

sceso tasta il sottile

manto in logore buche

si strofina descrive

figure a lui solo note

sdegna pertugi o transitorio

limite rovista perfino

ignorando il nome