Lunedì 11 dicembre ad areapangeart alle ore 19

 

Rita Iacomino, Paolo Di Capua

presentano

SEGNI E VERSI DIVERSI

un cofanetto con due libri d'artista, un testo.

 

Il testo è di Rita Iacomino "poemetto SI"

e sarà graficamente e gradualmente introdotto,

tra pieghe e immagini; frammenti di frase,

versi, per giungere all'intero e si

affaccerà alle 5 tavole per un totale di  

10 elaborazioni tra grafite,

colore e carbone di Di Capua nei Leporello

particolarmente piegati e di grande formato

 

Poeta premio Montale lei Iacomino, artista

del legno e della sgorbia lui Di Capua,

Paolo Di Capua attivo nel suo studio-spazio

in Viale Manzoni a Roma, genera esposizioni ed edizioni.

Rita Iacomino svolge attività attorno alla poesia , è poeta .

Assieme a Loredana nascono alcuni libri d'artista.

 

 

La serata prevede momenti

musicali con

Marco Marchi, musicista

Rita Iacomino

 

 Nasce a Torre del Greco nel 1962 vive a Roma. Si diploma presso l’Accademia di Belle Arti di Roma nel 1989. Nello stesso anno vince il Premio Montale con la silloge inedita Luoghi impraticabili nella memoria (antologia del Premio, Scheiwiller, 1990).

Da questa data affianca all’attività espositiva di opere grafiche e pittoriche, letture poetiche in locali e teatri, pubblicando versi e prose in antologie e riviste.

Nel 1999 pubblica la raccolta Dura Verticale (Edizioni della Cometa).

 

Nel 2010 vince il Premio Logos con la raccolta Amore di Silvia e Atlante edita nello stesso anno da Giulio Perrone, quindi vince la 3° edizione del Premio Nazionale Quaderni di Lìnfera con la raccolta Poemetto tra i denti (Edizioni progetto cultura, 2012) , finalista nel Premio Mario Luzi 2013. Per alcuni anni ha collaborato a sperimentazioni di tipo situazionista sulla parola e le identità poetiche, realizzando la performance Perifezie: poetica per juke-box umani e portavoce e l’inedito Maite: le antifone.

 

Paolo Di Capua:

 

 

 

Paolo Di Capua, nasce nel ’57 a Roma. Studi: Accademia di Belle Arti di Roma e Dottorato di Ricerca in Arte Visiva presso la Facolta' di Belle Arti dell'Università La Laguna', Isole Canarie, Spagna. Dagli inizi degli anni ’80 ha un attività espositiva internazionale. Ha partecipato alla 54^ Biennale di Venezia, Padiglione Italia nel Mondo. La sua opera '' Crescita di Piante Notturne'' fa parte della collezione del Museo Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea a Seoul. Dal 2001 dirige lo HyunnArt Studio a Roma.

MARCO MARCHI Lo Swiss Blues Award è il più alto riconoscimento in ambito Blues per un musicista. Creato nel 2003 dal Bluesfestival Basel, onora artisti, istituzioni o sponsor che negli anni si sono particolarmente distinti sulla scena blues elvetica. La selezione viene effettuata da una giuria indipendente di esperti, composta da membri rappresentanti le tre regioni linguistiche della Svizzera. Il premio viene assegnato ogni anno in concomitanza con la prima serata del Bluesfestival di Basilea. Lunedì 19 dicembre, il riconoscimento è andato a Marco Marchi, primo ticinese in assoluto a conquistarlo. Con i suoi Mojo Workers, fondati nel 2009, Marchi compone un combo di musicisti blues da oltre duecento esibizioni l’anno, che fanno di lui uno degli ‘hardest working men’ del blues svizzero.

Nato a Milano, chitarrista e cantante, Marco Marchi si è costruito il suo stile musicale suonando in band di ogni tipo. Una volta messe le radici in Ticino, ha assecondato il suo grande amore, il blues della prima metà del XX secolo. Partendo da quello degli anni ’20, abbraccia ragtime, piedmont style, delta e country blues, fino al primo Chicago blues. Certezza della scena svizzera e internazionale, la band interpreta abilmente classici dei Mississippi Sheiks, di Huddy Leadbetter (Leadbelly), di Big Billy Broonzy, di Robert Johnson e di molti altri artisti della prima metà del secolo scorso. Marchi compone pure brani originali, fedeli ai generi citati. Tra gli albumi che li ospitano, spiccano ‘Listening to my soul’ e ‘Stand up’, primo e quarto della loro discografia.

 

 

Dice Ernesto de Pasquale, giornalista e presidente dell’associazione italiana Il popolo del Blues: "In un’epoca dove troppi gruppi suonano il blues in modo sempre più fracassone, Marco Marchi con i suoi Mojo Workers ha scelto la strada della classe, dell’eleganza e dell’introspezione. Tutto ciò si nasconde nelle pieghe delle loro interpretazioni e nella sapiente miscela di brani classici, ma originali".

 

 

Oltre allo Swiss blues Award conquistato quest’anno, Marco Marchi ha già vinto lo Swiss Blues Challenge a Ginevra nel 2011 ed è stato il primo rappresentante svizzero a recarsi a Memphis per l’International Blues Challenge con la sua band.