documentario di Werner Weick RSI 1999 . Il regista presente.

KAPILA VATSYAYAN " LA MEMORIA DELL'INDIA"

 

 

Ringrazio tutti i presenti, GEOLOGIA DEL TEMPIO , è il titolo-tema dell'esposizione a cura della sottoscritta; i due termini del sintagma giocano in bilico: geologia quale affermazione scientifica, tempio inno ad un luogo rituale e sacro. Le sculture in marmo di Anne-France Aguet (che purtroppo è in un momento molto delicato per la sua salute, e non è qui) di pietra-marmo

 

 

stanno in un semi cerchio Lei scultrice, architetto titola le proprie opere: utopia, lacrima, delicata, malinconia e stanno in dialogo con un inchiostro su tela di gran formato che tesse il tempo come segno e memoria creaturale o meglio nel contempo atto di concrezione minerale. Siamo una mancita di minerali unitamente all'acqua e allo spirito. E dal lato opposto lo scorrere delle Stele-Colonne in legno, le titola ascolto, pagine-segni in luce di mare Petra Weiss, uniscono terra e cielo. E nuovamente stanno a dare ritmo e tempo, presenza ad angolo. Scorrono unitamente alle mie finestrelle in variazione d'acqua. Momenti in variazione tra acqua e fuoco...olii lievi, autoprodotti, su tela e corpo cromatico minimo, dove dal bianco e nero della fuliggine e del carbone e una manciata di resina, alle pietre miliari i marmi bianche di Aguet colmi di fatti morbidi, andiamo al colore...Ai suoni in sala di C. Farinone e ai testi di V. Guarracino e Cecilia Liveriero Lavelli.

 

 

 

Questa sera abbiamo il piacere ed è sempre un onore il presentare un documentario di Werner Weick su Kapila Vatsyayan, studiosa poliedrica dalla danza alla storica dell'arte Indiana, mancata solo a settembre del 2020 , e fra un momento sarà il regista ad introdurci al documentario della RSI del 1999 " LA MEMORIA DELL'INDIA" Solo una riflessione, legata e ad un suo testo, il titolo quasi metafora della mostra " LA PIAZZA E IL CIRCOLO DELLE ARTI" dove Kapila chiaramente indaga la storia dell'arte indiana, ne salva le ideologie, l'indologia. Ma quante implicazioni di vasta portata sul modo in cui si persevererà ad ogni arte in futuro, sull'espressione come arte. Muove una ricerca interdisciplinare, non solo tra le arti ma anche avvicinando le scienze. Tra architettura, pittura, danza, scultura e musica. Riflettendo sulla necessità dell'immaginario. Attorno ai miti, la mitologia come metafora che influenza gli enunciati tra la psicologia e le teorie estetiche, i rituali tornano ai concetti e quelle metafore che consentono di decodificare il complesso carattere multidimensionale che debbono avere le arti. Grazie L.M

 


Kapila Vatsyayan (25 dicembre 1928-16 settembre 2020) è stata una delle principali studiose di danza classica indiana , arte , architettura e storia dell'arte. Ha servito come membro del parlamento e burocrate in India, ed è stata anche direttrice fondatrice del Centro nazionale per le arti Indira Gandhi .

 

- Documentario dedicato a Meinrad Craighead e Kapila Vatsyayan.

 

1) Nel giardino segreto


"Disegno e dipingo attingendo al mio mito personale. Ogni quadro nasce dalla profonda sorgente nella quale mia madre, mia nonna e tutte le madri precedenti continuano a vivere. Talvolta mi sento come un calderone ribollente di immagini. La mia stessa vita creativa è un’immagine della Madre Divina e del suo ininterrotto apparire nelle nostre vite".

 

2) Il paradosso dell’arte

 

 

Documentario sulla direttrice e ideatrice del Centro Nazionale per le Arti Indira Gandhi di Nuova Delhi. Nel momento in cui l’India si occidentalizza sempre di più, dimenticando le proprie radici

 

 

 Kapila Vatsyayan sta salvando gli elementi culturali del passato nel campo della scultura, pittura e danza: di ognuna delle 64 forme dell’arte indiana.