ARCHI E ALI - OMAGGIO A GUIDO STRAZZA

 

INCISIONI LIBRI D'ARTISTA E CARTELLE D'ARTE

 

Al centro culturale di Camorino nuovamente ci si è prodigati per un omaggio. L'artista è GUIDO STRAZZA maestro indiscusso di molti incisori, enorme il suo lavoro anche nella dimensione della pittura. Ha al suo attivo un percorso mirabile di ben oltre il mezzo secolo, credo si possa dire settant'anni di ricerca e ancora persegue, Qui in sala opere datate 2018, e del 2019 una prossima primizia con Josef Weiss come complice, oltre Guido Strazza, Sergio Pandolfini, la sottoscritta, e Gilberto Isella che ha a specchio dialogato con Paul Celan. Potete vedere le due pagine incise che saranno cuore della Collana Fiore N°3 l'edizione prossima, precedute dalla 1° e dalla 2°. E ringrazio per la presenza, Josef Weiss e Gilberto Isella, generare complicità è una magia. Presenterà l'esposizione in sala il critico d'arte MARIA WILL, l'allestimento è a cura della sottoscritta e i suoni appositamente generati per le opere ARCHI e ALI sono del percussionista Luciano Zampar, una suitte di 34 minuti. E debbo ringraziare Maria Will e Luciano e certo immensamente per la sua fiducia GUIDO STRAZZA che è qui con la sua opera e con il suo cuore segnico e alato,ringraziarlo per l'enorme fiducia e quest'insieme che ci ha permesso di generare. Torniamo a Guido Strazza artista di ben novantotto anni,

 

Guido Strazza, riconosciuto e premiato già come poeta da Marinetti nel lontano 1942, giovanissimo talento nella scrittura e nell'areopittura durante il periodo della Roma futurista, successivamente si allontana per esplorare il Perù, il Cile, il Brasile. Ora l’ingegnere, pilota, poeta e soprattutto artista visivo, Guido Strazza; laureato in ingegneria, approda anche ad areapangeart con una particolare scelta, dai tratti insoliti, effettuata dalla sottoscritta : archi e ali, ma nel 2004 era già omaggiato nel progetto Pangeart, e qui una delle 5 cartelle esposte.

 

Le sue carte sono colme di quella solidità che il segno, ed il segno inciso rappresenta, nella presa di coscenza dell'artista nato a Santa Fiora, vicino a Grosseto in Toscana, nel 1922, dove trascorre l'infanzia e la giovinezza. Ritorna dopo il suo viaggio in Italia prima aMilano, Genova Venezia per approdare a Roma e unirsi inizialmente al Gruppo Uno in risposta all'informale americano, di seguito, traccia letteralmente una sua via, lavorando attorno alla funzione assoluta del segnare. Ne parlava all'Accademia, dare ordini anche alle tensioni apparentemente disordinate; a me piace dire " il disordine è un ordine più complesso" e calza a pennello il suo insegnamento, che ora in parte è anche il mio, perchè questo prende senso qui ad areapangeart, portare testimoni; e testimonianze, per mantenere aperta la dimensione della ricerca come atto del rinnovare, ed è sempre un ricercare e quindi ri-conoscere, e riconoscersi segno necessario; direbbe appunto Guido Strazza. Maestro tra l'altro di Giulia Napoleone, in veste allora Guido di responsabile delle attività di ricerca e di didattica alla Calcografia Nazionale di Roma, dove ha studiato in modo estremo le Carceri di Piranesi, e la “Signora della grafica”, Giulia Napoleone, di seguito il segno di Guiorgio Morandi, Giulia ha esposto qui il 1° maggio del 2017 ed è sempre Maria Will a presentare gli omaggiati, una triade pensando anche a Enrico Della Torre. SIGNIFICATIVE persone per la mia storia, ma è bello accorgersi che per la Storia dell'Arte ITALIANA sono "monumenti" della coerenza e della scelta del perseverare. Sono colleghi e amici di una vita, intensamente vissuta attorno all'arte come continua riedificazione del sè e oltre la figurazione, con in animo l'astrazione come pratica della geometria non euclidea, ma assoluta ricerca nelle sue tensioni cosmiche/creaturali. In modo diverso, ma totale.

 

Ad areapangeart attorno a voi esposte pagine che parlano di ARCHI e insetti. Le ALI di creature minuscole, ma portate a un rigore segnico e d'invenzione di rarà intensità come solo un Guido Strazza sa fare. Undici mirabili carte ( di 36 della cartelletta) attorno ai minuscoli esserini e altre sette carte tra incisione e disegni che abbracciano l'arco come fenomeno tra la terra ed il cielo, come simbolo dei confini tra i due mondi. È il nero segno che si anima grazie alla punta del bulino, che intaglia il metallo direttamente e traccia il segno espressivo e preciso di Guido Strazza. Per quanto l'artista, presenta un lavoro inesauribile anche come pittore e una ricerca sul colore-luce e colore partitura, " Il colore negli occhi", un suo testo dedicato alla sorella, purtroppo scomparsa troppo presto. L'esposizione vedrà affiancato al maestro, l'editore Sergio Pandolfini dirige IL BULINO di Roma, e nello spazio espositivo presenti libri d'arte di valore, nati dalla amicizia e dal significativo connubio tra le due personalità. Una dimensione che mi colpì assai ai tempi dell'Accademia, era confrontarmi con i suoi temi, Colonne spezzate, Orizzonti, Pavimenti Cosmateschi, Archi, Insetti , il grande e il minuscolo, il non conoscibile che appartiene allo spazio e al tempo e il pavimento, il guardare in alto e l'accorgersi del basso, delle minuzie direbbe Alberto Nessi...formiche, libellole, mosche, vespe, addomi e ali e voli di insetti, voli incerti...L'allestimento è determianto da questi pensieri, dato che ho frequentato l'Accademia di Belle Arti di Roma negli anni ( 1984-88)in cui Guido Strazza insegnava incisione e ne era anche il Direttore. E noi studenti appassionati si era spesso a Trastevere nel suo studio di allora...Le musiche in sala come già detto sono del percussionista Luciano Zampar che si è già cimentato in un concerto dedicato a Guido Strazza, al Museo di Villa Dei Cedri di Bellinzona nel 2017, dove ha generato una trilogia per i tre artisti allora coinvolti per "L'ANIMA DEL SEGNO: Hartung, Cavalli, Strazza. In quello stesso anno una ANTOLOGICA per Guido Strazza al Museo D'arte Moderna di Roma.

 

Il nostro piccolo centro di Camorino, come per ogni esposizione, prevede incontri e serate a tema. In programma: il 13 maggio un incontro con l'autore-artista e lo stampatore e direttore della casa editrice " Il Bulino di Roma" Sergio Pandolfini. I segni visivi si uniranno ai segni verbali: la dimensione dell'arte genera le sue iperbole. Il 20 maggio in acquapoetica Gilberto Isella presenterà l'autore e filosofo Sergej Roic', non è un caso che letteratura e filosofia divengano moti e dimensioni necessarie e individuate. Il 27 maggio sarà il critico d'arte Rosa Pierno che parlerà della letteratura d'arte, vere e proprie lezioni sul segno e sulla dimensione del tracciare, poiché lo stesso Guido Strazza, parallelamente al segno visivo, ha tracciato sensi e direzioni nella scrittura. Il 10 giugno è la volta del concerto solistico e di percussioni di Luciano Zampar, che ci sorprenderà dando tramite il segno del suono interpretazioni alle opere esposte. Per un ultimo appuntamento il 17 giugno con il cinema di Werner Weick, non a caso,

 

" Apocalisse 2 tramonto ad Oriente" così che un piccolo cerchio si chiude e si riapre all'infinito. L'esposizione prevede un finissage domenica 30 giugno, saranno le note nuovamente a dialogare con la dimensione visiva.

 

grazie Loredana Müller