Parlare della scuola areapangeart, è un poco affrontarne la filosofia, il disegno sottostante al centro culturale.

Il 31 ottobre si presentano le ultime edizioni nate in seno ad Areapangeart - il lavoro della scuola  attorno, soprattutto, all'incisione. In saletta incontri oltre i quattro artisti già toccati, ci saranno prove e piccole edizioni di alcuni allievi della scuola Areapangeart:

 

 

 

1. Flavia Butti- 2.Daniela Marcacci- 3.Romana Keller-4.Claudio Sabbadini.

 

Parlare della scuola areapangeart, è un poco affrontarne la filosofia, il disegno sottostante al piccolo centro culturale. Promosso e animato da Loredana Müller e Gabriele Donadini, conta più spazi: oltre la sala espositiva, una saletta incontri, una cameretta per gli ospiti, e il laboratorio che detiene tutto sommato i sensi e il senso di appartenenza del luogo. Lo studio di Loredana, vive di periodi rivolti solo alla sua ricerca, ma durante l'anno scolastico, è frequentato da assidui partecipanti. Stanno attorno al segno-disegno, come agire strutturato, ma anche liberatorio, alle tecniche pittoriche, all'incisione. I praticanti, studenti o appassionati, sono docenti o artisti o provenienti da altre professioni, ebbene praticano; ed è la pratica che arricchisce di continui stimoli, comprende diverse possibilità tecniche in dialogo ai contenuti. Sono le arti applicate che hanno un corpo, che si sovrappone alla volontà individuale, e divengono tempo individualizzato. Le tecniche si nutrono, la ceramica come ogni materia, sono muse d'ogni trasformazione; continua oscillazione di quel fare ed essere visione e sensibilità. Educare la dimensione dialettica come continua domanda e non atto di compiacimento. Fabbricarsi carta e colori, scioglie l'atemporalità del fare visivo o pittorico, per giungere alla temporalità del senso come durata, della stratificazione come processo. In saletta incontri ecco presenti quattro allievi impegnati nell'incisione:

 

 

In ordine di arrivo e di frequentazione negli anni. Dove la dimensione rituale della didattica, l'intensità pretesa dalle iniziali letture analitiche,( qui solo qualche esempio) il viaggio da intraprendere con le tecniche, parte dalla grafite. Si arriva a incidere una lastra di metallo. Affrontarne le possibilità dirette indirette, il chiaro oscuro come il colore, comprenderne le alchimie. Loredana nelle sue lezioni è sempre presente e attiva, per una serie di problemi logistici e di spazio, a studio, stampa e determina spesso l'arrivo delle opere sulla carta di cotone dei suoi allievi, alimenta e rende sovrana l'inchiostrazione. Per sostenere lo svolgimento preteso e spesso colmo di articolazioni ampie, oggi poco abbracciate, come continuo lavorio e svolgimento sui temi dati o portati, e sulla durata effettiva e necessaria per eseguire la propria opera. Per esprimersi e generare viatico leale e concreto. Opere esposte: Seme di Loto (2) - Piume e Perla (1) - Melagrano e Ramo di pianta grassa secca (3), Frutti Baccelli di origine esotica (4). Sono pretesti e muse per fare e guardare. É quel generare sguardo per amplificarne un oltre, espressivo e sostenuto con auree e qualità dei processi per giungere al pensiero, all'idea come esecuzione viva della propria tensione; fare bene e toccare senso e bellezza. Loredana

Gli autori delle opere  alla vostra sinistra, sono tra i miei ultimi allievi, o odierni, sono partendo dal fondo Claudio Sabbadini, con presenza apparentemente minuta, ma assai precisa e più che sofferta intesa, compresa, dove il segno si attiene a poche direttive, ed è il perseguito che improvvisamente racconta-raccorda svolgimento...abbiamo una pagina a grafite, uno studio analitico, quasi accademico, ma colmo di sensibilità raramente incontrata: la stessa sarà un poco d'ostacolo, oppure no... se poi si lascia portare da "direttive" che volta per volta la tecnica e gli strumenti un poco richiedono...

Questi suoi semi frutti Blu

 

A seguire Romana Keller  il piccolo e esausto melograno, dove gli studi a grafite ricercati hanno forza pregnante, di una volontà che la contraddistingue, non hanno trovato spazio, nella piccola visione-esposizione. Di altro parlano poi le cromie, colme di una sensibilità legata alle emozioni, forse alle pagine che verranno, Romana ha fretta d'arrivare, vedere e trascrivere, e questo sarà una sua cifra; se non tralascerà attenzione. Lo sottolinea in quel secondo lavoro, minimamente esposto, ramo secco di una pianta rara...dove ha raggiunto una lettura logica, tra parabola e visione della crescita di una spirale conseguenziale, raggiunta nel disegno, e poi trattenuta e reinventata nella lastra. Altra magica possibilità del processo d'ogni fare.

 

Arrivo a Flavia Butti forse dei quattro è chi mi ha frequentato più a lungo, questi ultimi periodo, pensando anche al covid. Una bella epifania con lei, che ancora ora mi dice che non si concentra, e i segni non le escono come vorrebbe; non accorgendosi, oppure facendo l'occhiolino ai processi e qui ci giochiamo la nostra autenticità, quei segni che combattono con noi, sono importantissimi, aprono soglie e vie. Quelli che facilmente fluiscono cadono spesso nel compiacimento.

Flavia è incredibilmente puntuale, qualcosa in più mai appagata e con un attenzione e tensione scientifica-matematica. Che vuole sempre percorrere e solo dopo stravolgere. La aiuto con scelte di temi sempre più lontani ad una apparente o visibile dimensione della geometria.

Ne abbiamo fatti di viaggi assieme "circumnavigando" con sguardo e sensi, un pietra-sale del deserto, piuttosto che una conchiglia. Esposte piume e un ostrica. La piuma ha una dimensione grafico quasi bidimensionale che detta legge e, ha presa quasi magica nella restituzione della "realtà". Tema estremamente diverso l'ostrica nel suo essere non conforme al viaggio delle conchiglie che partono da asse e spirale. Ma poi si è illuminata anche lei e ci ha donato una perla.

 

Daniela Marcacci Daniela dopo corsi assieme a più persone , ha trovato posto in modo  significativo, in un corso durato molto tempo dove erano lei e Flavia. si era in tre a studio, e molto importante è stato il percorso. Chiaramente dettavo un poco temi e risvolti, ma loro facendo comunella  rigiravano in modo più leggibile e possibile gli esercizi, e  preteso dimensioni semplificatorie. Solo successivamente  i temi preposti crearono le diverse difficoltà che comunque andavano nelle diverse direzioni a cui solo l'esperienza da risvolto. Credo che sia stato per loro, ma posso dirlo per molti altri piccoli gruppi generatesi, momenti unici.

 

Torno a Daniela, sempre a non osare, e non credere nella riuscita; ha fatto in breve tempo passi enormi, caparbia perché di una cultura scientifica, ma fantasiosa e aperta,  amante della lettura...come Flavia, ma diversamente malleabile, la sua parte razionale, attenta e pronta a carpire. Sua è una iniziale conchiglia, che sta nel librino unito poi dall'editore Josef Weiss, e il Fior di Loto qui alla mia sinistra che ha un tocco di segno quasi orientale.

 

 

Bene ora la domanda a voi.

 

Avete qualche episodio in particolare che ricordate, nel mentre operavate, dove direttamente o indirettamente vi siete accorti di un click...o passaggio di comprensione-visione significativa?