DI TERRA E DI LUCE - PAROLE E IMMAGINI – FINISAGE 6 NOVEMBRE 2017

PETRA WEISS DIALOGA CON ELISA GHEZZO E SILVIA PANCINI - FLAUTO E CLARINETTO

 

 

 

1° intervento

 

Charles Louis Eugène Koechlin

(Parigi, 1867 – Rayol-Canadel-sur-Mer, 1950)

Sonatine modale op. 155a (1935-36)

III movimento, Andantino

 

 

 

2° intervento

 

Charles Louis Eugène Koechlin

(Parigi, 1867 – Rayol-Canadel-sur-Mer, 1950)

Sonatine modale op. 155a (1935-36)

I movimento, Andante moderato

 

 

 

3° intervento

 

André Jolivet

(Parigi, 1905 – 1974)

Sonatine per flauto e clarinetto (1961)

estratto dal I movimento, Andantino

 

 

 

4° intervento

 

Robert Muczynski

(Chicago, 1929 – Tucson, 2010)

Duos per flauto e clarinetto op. 24 (1973)

I movimento, Andante sostenuto

 

 

 

5° intervento

 

Robert Muczynski

(Chicago, 1929 – Tucson, 2010)

Duos per flauto e clarinetto op. 24 (1973)

V movimento, Andante molto

 

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LE MUSICISTE Elisa Ghezzo, flauto Silvia Pancini, clarinetto

 

Sia per Silvia che per Elisa l’amore per la musica germoglia nella scuola di musica della banda di un paesello in provincia di Varese, per poi essere coltivato ognuna nelle direzioni più congeniali: Silvia si diploma con il massimo dei voti al Conservatorio G. Verdi di Como, mentre Elisa consegue dapprima il diploma di flauto presso il conservatorio G. Nicolini di Piacenza, per poi dedicarsi all’insegnamento e alla direzione.Tappa comune ad entrambe è il Conservatorio della Svizzera italiana a Lugano, in cui Silvia consegue con lode il Master of Arts in Music Pedagogy ed il Diploma di perfezionamento, ed Elisa termina il Master of Arts in direzione di orchestra di fiati.Fin dall’inizio danno importanza alla musica di insieme, trovandosi per suonare musiche scritte per duo, e col passare degli anni vedono maturare la propria tecnica individuale e al contempo il dialogo attraverso le note.

 

 

   

 

Petra Weiss dialoga con il flauto di Elisa Ghezzo e il clarinetto di Silvia Pancini

 

che interpretano le Sonatine di Jolivet e di Koechlin .

 

 

 

Un caro saluto a tutti i presenti:

 

siamo alla serata conclusiva dell'esposizione “ Di Terra e di Luce” che ha visto protagonisti Petra Weiss ceramista (e questa è la serata a lei dedicata) e Luca Ferrario, giovane fotografo, (a cui una serata è gia stata dedicata).

 

È sempre triste terminare un’esposizione che ha dato luogo a riflessioni, dubbi, innescato dibattiti, sicuramente interni al gruppo areapangeart, il quale partecipa sempre molto attivamente alle esposizione e agli incontri con gli artisti ospitati.

 

Ricordo brevemente che abbiamo avuto, per la serata d'apertura, Rosa Pierno Critico d'arte venuta da Roma per presentare, e anche con rammarico, l’incidente ad un opera.

 

Ricordo le quattro serate: la prima con il Duo Entreverados, con le sonorità argentine del duo Buschini-Burgos, i quali hanno toccato con basso acustico e chitarra classica temi delle genti e della terra, quasi preghiera ai momenti e alle onde. Quindi Lo Storico della Fotografia Gian Franco Ragno, invitato per dirimere alcune questioni sul tema delle fotografie del giovane Luca. Quindi, sempre percorrendo le questioni della fotografia abbiamo presentato un documentario sulle ombre di Werner Weick con un’accezione storico e un cipiglio un poco particolare. Quindi abbiamo presentato il poeta Dubravko Pušek in acquapoetica su temi delicati sulla sopravvivenza, mentre ora affronteremo la storia, raccontata con un filo di magia, che riguarda PETRA WEISS... e quella necessaria trasformazione che la materia tutta chiede. Trasformare è il nostro compito, trasformare in linguaggio, emozioni e pensiero, in dimensioni di scelta individuale, aderendo alla dimensione collettiva, al tempo etico del proprio essere e fare nel mondo, creando una memoria vicino all'umiltà-umana e alla complessità che ci abita come luogo e storia d'ogni creaturalità. Questa sera sono previsti momenti musicali svolti come dicevo al Flauto e al Clarinetto dal vivo, interposti al racconto di vita, cronologico, eppure ispirato dalla dimensione esperenziale di Petra che poi ha animato generato la sua attività di ceramista per ben cinquant'anni. Da Tremona a Faenza, dalla scuola ai laboratori, giovinezza anni ’70-’80 e nel ’90 primi scontri con mancanze, dalla malattia di Carlo Zauli, alla perdita del padre. Nascono dal lavoro sulla terra le dorsali bianche in marmo e gli echi di colore, fino ai segni a pastello, ma presto di questo parleremo...segni e alfabeti. Con Petra, a un certo momento, ci siamo dette: i nostri segni divengono dorsali di sogni. E concludo dicendo che chi non sogna ha l'alibi della realtà come direbbe Adorno, certo è che i sogni rendono responsabili, aggiungo a mia volta. E areapangeart mi mette alla prova. Un’ultima avvertenza, mi dispiace, ma per un motivo non chiaro i prossimi inviti per la prossima esposizione, sono arrivati non 7 o 10 giorni dal mio invio in posta ...ma il giorno dopo l’invio, decisamente in anticipo, miracolo della posta... forse, mi han detto che non si sa; hanno preso via prioritaria... Certo la prossima esposizione è particolare, nuovamente una nuova pagina fuori dai miei registri, ma, all’interno della riflessione dello spirito dell'arte. Grazie Lore

 

 

 

LA MUSICA in sala

così come gli autori le hanno generati.

I e III movimento, moderato - Andantino  II estratto dal I movimento, Andantino

 

DI TERRA André Jolivet (Parigi, 1905 – 1974) Sonatine per flauto e clarinetto (1961)

 

L’ombra delle cose è la forma in negativo senza contenuto.

 

Questa idea musicale dà luce al profilo dei temi musicali,

 

estrapolandoli dal tutto, illuminandoli come singole silhouette.

 

DI LUCE Charles Louis Eugène Koechl (Parigi, 1867 – Rayol-Canadel-sur-Mer, 1950)Sonatine modale op. 155a (1935-36)

 

esponendoli allo sguardo dell’ascolto,

 

per poi rimetterli al loro dialogo nell’integrità del brano,

 

 

"Il gesto del dipingere con i pennelli la forma (nell'esposizione "di terra e di luce" meteore, onde) è per me un cambiamento profondo. Come lo è scegliere per esprimermi terra e colori che si realizzano a 1000° gradi di cottura. Il fuoco giusto per cuocere le argille di Riva San Vitale, di Faenza, e quelle che troviamo sempre più a sud, con i colori che a loro corrispondono". Petra Weiss

 

 

Petra Weiss è nata il 21 agosto 1947 a Cassina d’Agno.

La mamma giornalista e scrittrice, il papà scultore. Vive e lavora a Tremona.

1965-1970 formazione come ceramista da Antoine de Vinck a Brüxelles, da Jean Claude de Crousaz a Ginevra, da Carlo Zauli a Faenza. Con Carlo Zauli mantiene un prezioso rapporto di dialogo.

Dal 1970 presenta sue opere scultoree in esposizioni personali e collettive in gallerie e musei in Svizzera, Italia, Francia, Germania, Danimarca, Austria, Unione Sovietica, Cipro, Slovenia, Ungheria, Portogallo, Stati Uniti, Canada, Giappone, Cina, Spagna, Grecia.

Dal 1970 è membro dell’Accademia Internazionale della ceramica.

Borsa federale nel 1969, 1970, 1971. Premi e riconoscimenti a esposizioni e concorsi in Svizzera e all’estero.

Dal 1976 realizza numerose opere inserite in architetture pubbliche e private.

Dal 1980 lavora come designer per l’industria ceramica in Svizzera e all’estero.

Dal 1980 al 1984 è presidente dell’Associazione dei ceramisti svizzeri.

Dal 1988 al 1994 è esperta nell’ambito del concorso federale per la ceramica e del design.

Nel 2003 il Museo Vela a Ligornetto e il Museo Ariana a Ginevra presentano l’esposizione “Racconto di forme e colori”, uno sguardo retrospettivo sul suo lavoro dal 1967 al 2003.

Edizioni L’ulivo (collana “Il sorriso del gatto”) pubblica “Poche parole per dire” una raccolta di sue poesie.

Dal 2003 propone eventi estemporanei in collaborazione con altre discipline: danza, musica.

Da queste esperienze realizza i cortometraggi “D’improvviso a Milano” e “Il viaggio dell’alfabeto”

Pagine d’arte pubblica “Il viaggio dell’alfabeto” diario di una ceramista dal 2000 al 2007.

Dal 2008, considerando le materie che la natura del nostro territorio dona per essere scultrice-ceramista, realizza opere con il marmo di Arzo e l’argilla di Riva San Vitale.

Realizza i cortometraggi “Il marmo di Arzo” e “L’argilla di Riva San Vitale”

Dal 2009 lavora a “Immagini e parole per dire”, una futura pubblicazione.

Nel maggio del 2015 a Siena, le viene conferito il premio alla carriera. Viene presentata l’esposizione “Terramar, le strade senza confini di Petra Weiss.

 

areapangeart incontri d'arte a Camorino

 

vi invita all'esposizione       " DI TERRA E DI LUCE"

 

              lunedì 4 settembre 2017 alle ore 19

fino al 6 novembre

 

 presenta Rosa Piernoa cura di Loredana Müller

 ceramica  Petra Weiss  fotografia Luca Ferrario

 musica in sala, eseguita da  Elisa Ghezzo e Silvia Pancini    flauto e clarinetto    

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Programma              i lunedì, ore 19          prenotazione necessaria

 


                                      11  settembre         Buschini-Burgos duo Entreverados, Argentina
                                                                                  basso acustico e chitarra classica                                     Concerto 
               
                                      25 settembre          Percorsi fotografici, una lettura Gian Franco Ragno 
                                                                                 storico della fotografia, in dialogo con Luca Ferrario  Conferenza    

                                
                                     9 ottobre                  Werner Weick “Dalla parte dell'ombra“   
                                                                                  documento -RSI Filo d'oro - prima parte                             Cinema 
                                                       

                       23 ottobre                Dubravko PuŠek poeta, dialoga con Gilberto Isella      Acquapoetica
   
  6 novembre             Petra Weiss “ parole-immagini „ unite a brani                      
                                                        al clarinetto, Silvia Pancini, al flauto, Elisa Ghezzo                  Dialogo