Antonio Tabet 1941. Formazione di grafico con esperienze di lavoro a Londra e a Milano (Unimark International, Pirelli). Dal 1972 al 2000 direttore artistico della Banca del Gottardo (Lugano). Membro di Visarte (allora SPSAS) dagli anni ’80, nel cui ambito ha partecipato a numerose mostre collettive, all’impaginazione di diversi cataloghi e alla creazione dell’opera-omaggio 2010 per i sostenitori e i soci attivi del gruppo Visarte Ticino. Dal 2000 si allontana gradualmente dalla grafica e si dedica principalmente alla ricerca nello spazio, utilizzando riflessioni, trasparenze, ombre e incastri. Ha ripetutamente esposto alla Officina di Magliaso di Flavia Zanetti e a La Cantina di Muzzano. (a.mj.tabet@bluewin.ch)

 

 

Paolo Di Capua 1957. Dal 1976 al 1981 ha frequentato i Corsi di Architettura e Storia dell'Arte presso l'Università Nazionale della Sapienza ed il Corso dell'Istituto Europeo del Design a Roma. Nel 1985 si è diplomato presso l'Accademia di Belle Arti di Roma. E’ stato allievo dello scultore Lorenzo Guerrini. Dal 1983 ha soggiornato a Pietrasanta dove ha realizzato parte delle sue opere in pietra. Dall'inizio degli anni '80 ha tenuto mostre personali e collettive in Italia, Spagna, Germania, Corea del sud, U.S.A. e Cina.

 

 

COMUNICATO STAMPA

 

Nero-Biancodi Paolo Di Capua e Antonio Tabet,

 

dal 18 febbraio al 15 aprile 2019

 

esposizione curata da Loredana Müller,

 

presenta Rosa Pierno, suoni in sala di Daniele Christen

 

presso il centro culturale areapangeart, Camorino,via ai Casgnò 11a

 

Il 18 febbraio 2019, presso lo spazio culturale areapangeart, s’inaugura alle ore 19, un’esposizione da non perdere: Antonio Tabet e Paolo Di Capua effettueranno un dialogo in NERO e BIANCO fra bassorilievi e sculture. Una lirica logica anima il legno, che è il materiale in cui entrambi gli artisti hanno realizzato le loro opere, le quali creano uno spazio in cui, in un ovattato quanto misterioso silenzio, sensibilità e matematica s’incontrano senza contraddizioni.

 

Antonio Tabet, utilizzando linee rette e curve, attenendosi strettamente al colore originale del materiale (ocra o grigio/nero), combina gli elementi piani, che compone secondo gli incastri progettati, i quali gli consentono di ottenere oggetti volumetrici. Gli elementi appartengono a una serie chiusa, ove ciascun elemento deve essere montato esclusivamente in una predeterminata posizione. Le opere ci appaiono come forme del movimento. Movimenti mentali, percettivi, affettivi, ma anche paradossali, poiché il moto di queste opere è di fatto bloccato, la forma è compiuta, eppure alcune strutture sembrano ruotare affette da un moto vorticoso. Quello a cui Tabet cerca di dare forma, a partire da un elemento-costola tramite la rotazione, è una relazione con lo spazio, relazione che non si lascia pensare nella dimensione euclidea, ma in quella artistica. Nelle opere di Paolo Di Capua artista romano, troviamo una forte esigenza di ordine sistematico, riflessivo, strutturale. Lo sviluppo in serie è testimone di un processo in fieri dove si valutano i diversi effetti compositivi degli elementi scelti (quasi un abaco) nelle diverse relazioni che intrattengono, al fine di ottenerne valenze semantiche, oltre che iconiche, diverse. Tale operazione analitica sul linguaggio visivo ottiene, tramite, appunto, l’utilizzo dei singoli elementi aggregati, di volta in volta, in maniera diversa, l’articolazione di un sistema: tutta l’attenzione va alle relazioni interne che le unità stabiliscono nell’opera. Sul crinale formato dai versanti della coppia determinato/indeterminato si gioca l’invito al fruitore, chiamato a interpretare gli elementi assemblati in configurazioni diverse e lo svolgersi della serie “Ho messo bianco su bianco”. Ad areapangeart si susseguono, inoltre, i lunedì di programma: il 28 febbraio per gli incontri di “acquapoetica” condotti da Gilberto Isella sarà presente Rita Iacomino, poeta attiva a Roma. Seguiranno due concerti, il 18 marzo, Aska violinista giapponese suona con Carlos Buschini al basso elettrico. Il 1 aprile Daniel Christen, il quale ha generato i suoni in sala in dialogo con lle opere esposte, assieme a Santos Ggrò dedicheranno all’esposizione e al suo materiale, il legno, un concerto tra sintetizzatori e percussioni. Lunedì 8 aprile Werner Weick assieme a Andrea Andriotti presenterà un nuovo ciclo di suoi film "Apocalisse" e “La visione della fine". Per concludere l'esposizione, gli artisti della mostra “Nero-Bianco” saranno nuovamente con noi, il 15 aprile, in una conferenza, moderati dalla storica dell'arte Rosa Pierno.