INTRODUZIONE  DI LOREDANA MÜLLER E PRESENTAZIONE DI ROSA PIERNO

 

 

 

La presente BIENNALE, innesta un sogno qui ad areapangeart, ed è quello di riproporla negli anni a venire, con autori, di cui alcuni saranno sempre presenti ogni due anni. E ringrazio Rosa e tutti voi presenti, complici in qualche modo di questa nuova impresa, che ho ideato e fortemente voluto.

 

 Una Biennale del Libro d'arte in unica copia o tiratura limitata a Camorino, una vera e propria passione quella della dimensione del libro d'arte in dialogo con altre discipline artistiche; dove le parole di un poeta e il segno di un artista visivo, attivano segni-sensi in complicità con il lavoro dell'editore, tradizionale, artigianale, e a volte innovativo. Qui ad areapangeart a rappresentare questa ulteriore anima del libro è Josef Weiss, editore in proprio a Mendrisio, raffinato rilegatore e artigiano del Libro.

 

Questa esposizione è determinata anche dal voler prolungare l'esposizione IN CARTA E IN TELA, omaggio a Gianni Paris appena conclusasi, e omaggiare l'amicizia tra il pittore e l'artigiano-editore che ha generato veri e propri "monumenti al libro". Vedrete in sala rilegature che sembrano arrivarci dal passato, direttamente provenienti dai primi codici miniati, pagine unite, pagine cucite e protette da una corteccia..."liber" dal latino...vicini alla Bibbia, ai testi Sacri d'ogni tempo.

 

Una Biennale a Camorino, in un piccolo centro culturale, dedito alle arti visive e ai linguaggio delle arti, ed è per questo che nei tre fine settimana avremo musicisti che dialogheranno a loro volta con le pagine esposte, suonando dal vivo il pianoforte in saletta incontri al piano terra. In sala, questo primo sabato e domenica, i suoni Jazz sono di Roberto Mandozzi.

 

Le collaborazioni con Josef Weiss sono state tante, e ci piaceva portarne un esempio, "un taglio di mondo" come direbbe Gilberto Isella, poeta assieme a Josef, unito in modo misterioso, ai tempi di  pangeart di Bellinzona del 2004 ora commutatosi in areapangeart. Gilberto Isella , e abbiamo qui una paginetta a raccontarcelo, è stato l'unico poeta allora a rispondermi, donandomi una poesia per la cartella di grafica nata attorno ai trenta artisti allora coinvolti. E guarda caso la stampammo a caratteri a piombo con Josef Weiss, persona a cui da sempre mi lega una forte complicità.

 

Ma un altro poeta presente, è anche Antonio Rossi, che con una sensibilità rara ha collaborato anche alla realizzazione della mostra appena conclusasi: egli è stato un poeta particolarmente caro a Gianni Paris, prestando le sue parole alla dimensione visiva dell’artista, ed è stato un sogno espresso da Gianni la sua presentazione in versi all’esposizione. Ringrazio caramente Veronica Paris sempre presente allora e ora . Presente chiaramente anche Rosa Pierno, poeta, critico letterario e critico d’arte: presenterà lei l'esposizione, a cui darò la parola a momenti,  tra l'altro  insieme a lei ho sviluppato la presente Biennale. Rosa oramai è in sinergia con areapangeart ed è insostituibile.

 

Nelle tre doppie serate si prevede l'arrivo di tutti i presenti in sala, dagli artisti, ai poeti, che ringrazio e vedo in sala Paola Fonticoli, Francine Mury, Dina Moretti, Paolo di Capua che arriva da Roma e Alfonso Filieri: entrambi hanno fatto un lungo viaggio, e ciò mi procura un particolare entusiasmo, colmo di riconoscenza. Davvero grazie d'esserci qui e ora.

 

 

La presenza di libri di grandi dimensioni culmina nella tappa numero sei, girarne una pagina è come muovere un lenzuolo con una complessione tutta umana. Sappiamo che la carta ha una fibra diversa, più sostenuta seppur colma delle proprie fragilità. E quindi vi prego di non toccare, e se proprio l'impulso è irresistibile mettere i guanti e chiamare uno degli artisti...In questa prima sala vediamo soprattutto opere uniche di Gianni Paris, che con una dimensione quasi diaristica, dipingeva direttamente su foglio, dipingeva ad olio, delle serie poi successivamente unite da Josef Weiss. Vediamo al numero 5 una delle tante serie di libri-quaderni di Gianni Paris propri diari-cataloghi, 12 volumi come parlassero dei dodici mesi che insieme divengono un tomo, una piccola enciclopedia di frammenti pittorici ed esistenziali, qualcosa in più un museo in miniatura, un volume di pittura in qualità ... sembra non avere tempo, si ancora alla storia del colore fino ai nostri secoli, le persone presenti certamente ne abbracciano almeno due, ma Gianni sembra toccarli tutti.

 

 

 

L'amicizia: altro tema non secondario, complesso e difficile anche quando, e forse soprattutto, si sta all’interno della dimensione dell'arte e della creazione. L’aspetto narcisistico, la dimensione del prevalere, la volontà di apparire migliori, spesso genera campi di scontro. Arte è salvifica e ci salva la magia di collaborare sulle medesime pagine, come le nostre storie, generare libri, partecipare a quella dimensione che è la cultura, e dare noi stessi, tra memoria e natura, con il nostro lavoro. Collaborare diviene memoria e storia, ciò che è leggibile, visibile, e in cui ciascuno porta la propria magica differenza. Ebbene é bello averne tante di pagine, danno luogo ad altrettante visioni.

 

La dimensione dello spazio e alcuni accorgimenti logistici hanno determinato che se pur l'editore di Mendrisio è presente, e le opere in vendita, quelle esposte sono di mia collezione, o meglio alcune sono doni ricevuti dagli autori stessi, spesso gli artisti con i quali ho generato aiuti e intese, riconoscenza insomma a cui debbo molto, e ora la condivido con voi.

 

Nell’esposizione troverete le opere inoltre degli ospiti, Paolo Di Capua, Alfonso Filieri, Paolo Pelliccia e Francine Mury. Quest’ultima espone in unica copia pagine dense in monotipia, libro nato anche perché rilegato da Josef Weiss. Mentre le opere di Paolo Di Capua sono nate appositamente per la Biennale. Di Capua ha realizzato libri-scultura, scolpendo il legno fino a dargli la forma di libro e, alfine, dipingendolo, ha reso la materia lignea luogo d’accoglienza per i suoi segni. Filieri è presente con quel suo modo particolare di cerare e far divenire ambra la carta di crusca per raggiungere sfumati  rari, con collage e cromie adattate alla resistenza dei materiali. Con la monotipia vediamo cimentarsi anche Dina Moretti, con esiti struggenti nella restituzione di sorgenti di luce e bui condotti a densi neri. Mentre a punta di pennello, Paolo Pelliccia, abbraccia una dimensione diversa di libro, realizzando un fatto segnico che potrebbe essere contenuto, mentre è di un atto totale.

 

Paola Fonticoli taglia e genera originali ad incollo, raro il colore come tunnel tra probabilità e sguardo, soppesando pesi e consistenze. Presenti alcune mie pagine: ho esposto solo quelle svolte con Josef...avendone molte altre e in formati molto diversi. Ho inteso fare un omaggio anche a Massimo Cavalli, amico e docente ai miei primi passi; quando ero allo CSIA. Ho esposto alcune sue pagine incise, oltre quelle nella bellissima cartella edita da Josef Weiss, con le poesie di Antonio Rossi AGHIFOGLIE, una seconda cartella è presenza in memoria al dono che mi fece per i miei cinquantanni, dicendomi compiaciuto: "a mia volta ho lavorato con Gilberto Isella", ed era commosso e fiero della continuità, ed ora è qua, nella cartella edita da Centofiorini di Civitanova  Marche del 2000 ( rientrai da Roma  tra l'altro) in ottima compagnia tra ORTENSIE, altra edizione Weiss, in collana per areapangeart e in questa prima "in fiore" un dialogo tra Rilke e Rosa Pierno assieme alle mie incisioni sul tema delle ortensie. Quindi due dei presenti dieci Divan: due di Giulia Napoleone, uno con  Alberto Nessi, l'altro con Marco Vitale, e un ulteriore capolavoro Weissiano, con il testo di Fabio Pusterla con chine originali su pagina sempre di Giulia Napoleone... non mi dilungo ... presenti in oltre con Maria Rosaria Valentini una mia edizione ed una di Elisabetta Diamanti, quest'ultima con un Divan, segue il primo Divan  generato tra Weiss e  Gianni Paris ed il mio Divan con Pietro Montorfani, ancora il poeta Roberto Bernasconi, con un edizione in omaggio a Bedano e alla Puerizia...Philippe Jaccottet poeta con cui ho due edizioni, ed insieme a Paola Fonticoli che ne ha una edita da"Quaderni d'Orfeo", di cui abbiamo l'editore comune   grazie a Marco Rota che ha tradotto i testi e generato poi il mio secondo con Josef Weiss, Ada Donati, amica ultra novantenne, scrittrice e linguista,  presente con un librino  sulla sezione Aurea, durante la stampa le scene sono state inserite nel film di Silvio Soldini "Il Fiume ha sempre Ragione"...e vorrei davvero ringraziare tutti e tutte. Non scordarmi alcune mie alieve presenti al piano terra, con una particolare esperienza nata da un corso svolto con Rosa Pierna e la sottoscritta, solo tre esempi dove la scrittura e il segno sono della medesima persona, Pier Giorgio Donadini, Flavia Butti, Daniela Marcacci e la stessa Rosa Pierno. Assieme alle edizioni povere e di reciclo della Bazarbookpress, dove Flavia o Lalla Tamò  ex allieva si prodica con Attilio Mariotti e scorreranno assieme ai suoni, ci saranno le immgini degli Atelier di Roberto Pellegrini, proiettati saranno  gli atelier di Gianni Paris, di Giulia Napoleone di Paolo di Capua, Guido Strazza, la sottoscritta ed altri. Ora davvero lascio la parola a Rosa Pierno che toccherà la qualità in modo più critico  sia per i testi poetici, sia per la dimensione visiva. grazie Lore

 

 Areapangeart, Camorino 2018

 

 

 

Perché l’idea di realizzare una biennale del libro d’artista presso areapangeart?

 

Il motivo preminente è che il centro culturale è da sempre anche fucina di libri d’artista. Nella sua produzione artistica, Loredana Müller ritiene il libro d’artista un’operazione necessaria alla sua espressività, soprattutto perché, per le sue particolari caratteristiche, il libro d’artista si accampa fra due specificità artistiche mettendole in relazione e si sa quanto Loredana sia interessata al dialogo tra discipline diverse (si pensi anche al ruolo sempre presente che ha la musica in areapangeart).

 

 

 

Un interesse verso discipline diverse, che non si tramuta mai in omogeneizzazione o appiattimento delle stesse, ma, anzi, ha anzi l’obiettivo di trarre dal loro dialogo il confine insuperabile delle rispettive specificità, in particolare di quella radicale eterogeneità tra visivo e verbale che non può essere ignorata, ma deve essere esplorata, al fine di esplicitarne il paradosso. La parola ad esempio si confronta con la visione, ma non potrà mai descrivere o spiegare l’immagine in maniera esaustiva. Il muro invalicabile, esistente nei due sensi, lo ritroviamo anche estendendo la relazione alla musica, presente nei tre week-end all’interno della programmazione della Biennale, grazie a Roberto Mandozzi, Heribert A. R, Moellinger e Catia Oliva.

 

 

 

L’immagine, il testo poetico sono forme autonome. Ciò che si realizza in tali forme non ha esistenza se non in quella forma. Tale paradosso, quello dato dal loro accostamento in un libro d’artista, non è un problema da risolvere, ma un dato della questione sul quale sostare, riflettere, facendone scaturire nuovi assalti, dinamiche, nuove opere in una sola parola.

 

 

 

Il libro d’artista è un'area equilibrata, medium ideale e condiviso terreno per entrambe le categorie di autori: i poeti e gli artisti. È un luogo dove nessuno sembra ospite dell’altro. In questo luogo, in cui la parola e l’immagine si fronteggiano, pure, la relazione che si istituisce è ancora esclusivamente visiva: anche il testo diviene figura: prima di essere letto, viene guardato. L’immagine, per la vicinanza del testo, dice se stessa, ma anche qualcos'altro, quello che si decifrerà del testo da leggere inevitabilmente ricadrà su di essa. E con tutto ciò non cambieranno gli equilibri delle due forme espressive. Ciascuna insostituibile proprio per la sua specificità. Si dovrà leggere il testo, indagare l'immagine e ricominciare. L'occhio compirà un continuo viaggio tra testo e figura.

 

 

 

L’interesse costante per questa relazione, spesso problematica fra immagine e linguaggio, ha consentito, grazie alla generosità che contraddistingue il lavoro di Loredana, anche un’ammirata valutazione di altri centri di produzione del libro d’artista e di singoli artisti che se ne sono occupati, e non solo in Ticino, ma anche in Italia.

 

 

 

Da sempre, Josef Weiss, più che editore, egli stesso artista formidabile, collabora con i più importanti artisti al mondo, fra i quali, e citiamo solo gli artisti di cui potrete osservare i libri editi da Weiss in mostra: Massimo Cavalli, Elisabetta Diamanti, Paola Fonticoli, Dina Moretti, Loredana Müller, Francine Mury, Giulia Napoleone, Gianni Paris. E proprio di Gianni Paris sono esposte opere straordinarie, nate da una singolare comunanza di intenti creatasi tra Weiss e Paris. Entrambi hanno costruito una biblioteca a dir poco pantagruelica e che noi con medesimo desiderio vorremmo possedere.

 

 

 

E ancora a proposito degli artisti presenti in sala, vogliamo parlare di Paolo Di Capua, Alfonso Filieri e Paolo Pelliccia, i quali presentano tre diversi modi di pensare il libro d’artista: Paolo Di Capua, artista romano, realizzando due libri letteralmente scavati nel legno, in accordo con la sua produzione scultorea, come se dal legno potesse trarre forma e parola, come se da ogni albero potesse essere estratto il libro della natura. Alfonso Filieri, artista romano, il quale ha creato l’Archivio orolontano, che vanta una raccolta trentennale di libri d’artista nata da collaborazioni internazionali, presenta alcuni suoi libri che nascono dal rapporto diretto con una carta che presenta consistenti residui vegetali e che con un trattamento segreto a cera e la sovrapposizione di carte veline e fili d’oro nulla ha da invidiare al più impalpabile dei ceselli. Paolo Pelliccia, viterbese, è l’artista che più si avvicina a un rapporto rischioso con la parola, inglobandola fino a farne l’essenza della sua figurazione. Vi si vede appunto l’alfabeto, ma reso immagine, figura.

 

 

 

In ogni caso, siamo in presenza di artisti che lavorano in maniera raffinatissima, istituendo un rapporto personalissimo e sempre originale con lo strumento libro, in questo affiancati con entusiasmo da una foltissima schiera di poeti, i quali sono sempre pronti a lasciarsi meravigliare dall’apertura di senso che le loro poesie acquistano quando siano accostate a immagini altrettanto meravigliose ed eleganti. Questo perché la vicinanza con l’immagine rende il testo un nuovo segno, più complesso, trovando una diversa ridefinizione. Le parole scritte in questo modo, coadiuvate dallimmagine, liberano lesperienza dalle strettoie dellimmediatezza della sola lettura, proiettandola in uno spazio nuovo e generando linsorgere di altre significazioni.

 

 

 

Vogliamo ricordare i poeti in mostra, protagonisti, dunque, assieme agli artisti, perché questi libri nascono tutti da una suggestione nata appunto dal desiderio di dar vita a un libro d’artista, e non è dovuta al semplice accostamento di due realtà separate. I poeti sono: Roberto Bernasconi, Ada Donati, Gilberto Isella, Pietro Montorfani, Alberto Nessi, Rosa Pierno, Fabio Pusterla, Antonio Rossi, Maria Rosaria Valentini, Marco Vitale.

 

 

 

La biennale del libro d’artista in copia unica o in tiratura limitata vi accoglie con un tesoro di opere che chiede dunque di non essere letto e guardato con un solo impossibile, mitico, sguardo.

 

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ROBERTO MANDOZZI

 

"Nato a Bellinzona, inizia lo studio del pianoforte a dodici anni. Vive i fermenti musicali della gioventù del '68 tra il jazz e muisca pop, rock, funky, fusion, jazz-rock, musica d'avanguardia e psichedelica. Si dedica definitivamente al jazz, nel medesimo tempo si interessa di musica contemporanea, post-romantica, impressionistica. Ha seguito corsi di introduzione alla forma jazzistica e in parte lavora da autodidatta. Attualmente spazia i suoi interessi tra l'escuzione di standard jazz songs, hardbop, posthardbop e altri compositori moderni e composizioni proprie. I suoi riferimenti musicali partono da Bill Evans, Thelonius Monk, Herbie Hancock, Keith Jarret, Mc Tyner, Chick Corea come pure da altri musicisti di ultima generazione."

 

 

 

 

 

Serate del 21 e 22 luglio al pianoforte attorno a pagine di Scarlatti

 

Heribert A. Möllinger

- Nato 03.08.1950 Neustadt/Foresta Nera Germania

 

- Studio di pianoforte e composizione al conservatorio

 

Musikhochschule” Friburgo/Brsg 1971 - 1975

 

 

- Studio di Medicina alla Università Friburgo/Brsg 1974 - 1980

 

- Diverse tournée di concerti e spettacoli concerti teatro musica come pianista, arrangiatore, compositore con e per cantanti e gruppi di teatro musica 1979 - 1988

 

- Letzte Tränen (Ultime lacrime) - parodie delle operette (1983) 

- Musical Fata Morgana (1984)

- Programmi di chansons e canzoni per diversi artisti e cantanti 1985 - 1988

- Gershwin - Programma (Stairway to Paradise) - 1986

- Weill - Programma (Lost in the Stars) - 1987

- Concerti su canzoni romantiche e classiche 1988-1992

- “Theresienstadt” - Cabaret (musica su testi originali sul campo di concentramento di Theresienstadt) - 1993 

- “Nachtgesänge” (canti notturni) - programma di cabaret - 2002

- Canzoni per diversi artisti ed eventi 2012 - 2016

- “Studio per arpa di vetro” 2012

- “Swoboda e la donna di vetro” - brano per palcoscenico e batteria -2016

- preferenze nella musica classica Mozart, Schumann, Beethoven, Bach,e in modo particolare

  le sonate per pianoforte di Domenico Scarlatti.

Lavora come medico a Lugano.

 

 

Catia Olivia

 

 

 

 

 

 

Catia Olivia : Percusionista attiva nel campo della musica antica, Medioevale, Rinascimentale e Barocca. Interprete di musica contemporanea, in particolare dei brani composti da Marianne Ambresin. Coinvolta in progetti Jazz e musica interculturale, orientale, balcanica...

 


 

 

 

 

 

 

 

LA GRAFICA E IL LIBRO D'ARTISTA IN UNICA COPIA O IN TIRATURA LIMITATA

 

BIENNALE DEL LIBRO D'ARTISTA

 

DIALOGO AD AREAPANGEART 2018 TICINO, SVIZZERA

 

 

 

" Liber" in latino significa corteccia, la protezione dell'albero, come del libro,  la scorza, la  composizione, la cellulosa, dal regno torna alla pelle all' anima d'albero. La pagina è anche il volto della foglia e lo sfogliare ad un volto di un umanità diversa, appartiene al tempo, allo spazio come la musica...

 

 

 

Le note fanno danzare le pagine, le pagine fanno danzare con passo felpato i sogni,

 

i sogni sanno di intese e promesse. Così ci auguriamo, dimensione di riflessione...

 

 

 

SABATO 28 LUGLIO una serata solistica al pianoforte con Catia Olivia

 


Questo fine settimana ad iniziare da sabato,sarà Catia Olivia a sorprenderci al Piano Forte

 

strumento comunque legato alle Percussioni, con i suoi martelletti che battono corde....

 

tra Jazz e musica modale, suonerà brani tra improvvisazioni e incredibili citazioni musicali.

 

 

 

DOMENICA 29 LUGLIO un momento teatrale da testi di Petra Weiss

 

 

 

La domenica una pagina di teatro come finissage, dove il libretto è il libretto in sala, generato per seguire le voci e la recitazione. I racconti di PETRA WEISS divengono parole e suoni, silenzi e raccordi,

 

IL POETA E LA CERAMISTA: voce fuori campo Maria Will, il poeta sarà la voce di Giancarlo Nava, la ceramista è Petra Weiss, accompagnati dai suoni di Catia Olivia. Momento teatrale tratto Da Blues per un locatore, che ricorda , e analizza con rara dedizione la casa come luogo, come luogo proprio come luogo altrui, a volte come in questo caso come assurda prepotenza insostenibile...La vicenda di Petra Weiss...