I COLORI DELLA MIA TERRA DI WERNER WEICK
Un documento che da visione inoltre, del rapporto d'amicizia possibile tra artisti, e vediamo il processo e l'ideazione di una esposizione a Roma generata nel corso del 2020, per Gianni Paris, assieme a Veronica Paris, il pittore del silenzio, ha avuto le sue ultime quattro esposizioni in areapangeart, è mancato nel 2018.
PER PORTRAIRT SULLA 1 RSI si è visto il DOCUMENTARIO DI WERNER WEICK" I COLORI DELLA MIA TERRA" L'OPERA E L'OPERARE NEL TERRITORIO DI LOREDANA MÜLLER, IL SUO LAVORO D'ARTISTA , GLI ALLESTIMENTI AL CENTRO CULTURALE AREAPANGEART DI CAMORINO.
Un omaggio ad una singolare artista, quello di Werner Weick noto regista che tanto si è dedicato ai miti e alle religioni, ai sentieri dell'anima. E tanti sono i suoi preziosi documentari imperdibili, che ha generato per la rsi per Il filo d'Oro assieme ad Andriotto. In questa sua fatica, del 2020 si dedica ad un artista nata a Mendrisio, Bernese di origini, pellegrinata per venti anni a Roma. Loredana Müller, artista e docente di arti visive e applicate, attiva nel nostro Ticino, ma non solo. Artista definita polivalente, che ama le tecniche pittoriche, e sostiene i linguaggi delle arti. Pittrice, incisore, e ceramista per anni, artista diversa per propria natura, animata da un inverosimile volontà di sostenere altri artisti. Costituisce nei suoi e altrui spazi, dialoghi e omaggi, da sempre nel tempo e nelle gallerie dove ha collaborato, generando esposizioni e operazioni legate all'arte . Ora è definitivo il proprio luogo del sopraceneri, generato con il compagno, insostituibile, Gabriele Donadini, la sede è a Camorino. Due sale per un centro culturale senza scopo di lucro, dove l'una svolge la funzione espositiva, e l'altra è una saletta dove si animano incontri. Ma torniamo all'ideazione di Werner Weick, dove non solo omaggia la Müller, ma tocca artisti internazionali, che ruotano attorno al centro culturale. Aperto alle arti visive in primo luogo, tra pittura, scultura e incisione, ma anche poesia, musica e cinema. Linguaggi che vengono abbracciati totalmente. Un documento che da visione del rapporto d'amicizia possibile tra artisti, e vediamo il processo e l'ideazione di una esposizione a Roma generata nel corso del 2020, per Gianni Paris, assieme a Veronica Paris, il pittore del silenzio, ha avuto le sue ultime mostre in areapangeart, è mancato nel 2018. Oppure le collaborazioni, con un maestro della tipografia, Josef Weiss editore di rare qualità, a sua volta appena scomparso, lo vediamo nella sua bottega a Mendrisio, attorno ad una delle innumerevoli edizioni nate in collaborazione e complicità con Loredana Müller. Ancora attorno ad un esposizione che ha subito tutte le restrizioni di questo brutto periodo di pandemia, ma che è stata visitata e protraendola da marzo fino a luglio 2020; ha avuto sguardi ammirati. Il dialogo tra Loredana Müller e Petra Weiss, nota ceramista. Ebbene queste persone sono presenti nel documentario, assieme all'assistente/allieva Linda Fontanelli, al maestro Massimo Cavalli, a quella natura tanto amata e necessaria; per sottolineare l'apertura a tutto campo che avvolge la Müller. Una regia magnifica che in meno di 50' da luogo ad una piccola epifania tra lavori eseguiti con gli anziani, e laboratori per bambini. Dove partendo dal mosaico e la pietra, il suo taglio e la realizzazione di un mosaico collocato in Leventina alla realizzazione con i più piccoli di carta, partendo da vegetali, la battitura, la pesca. L'essenza mineraria, come la fibra vegetale, la storia della fabbricazione dei colori, e un ampia ricerca sul territorio, dove individuazione, raccolta e trasformazione danno corpo alle sue opere. Loredana si prepara quasi tutti i materiali che utilizza, partendo dalle terre, dagli ossidii genera i propri colori, dalle tempere all'uovo all'olio, ai pastelli e acquarelli. Dagli inchiostri magri, prodotti con vegetali ed ebolizioni, in aceto a quelli generati da licheni. Fino alle carte, che spesso ricoprono le sue tele e le sue tavole come base, e materia primaria per l'elaborata pittura. Una dimensione altrettanto particolare, attorno all'incisione calcografica. dove spesso genera anche gli inchiostri grassi Il procedere i processi dalla grafite alle lastre di zinco...Dove a volte raggiunge valori timbrici pittorici di rara intensità e delicatezza. Tutte materie che insegna o svolge anche per terzi. E il regista Wener Weick ne da visione, dove la cenere e la fuliggine del camino danno luogo alle sue particolari stampe d'arte a volte nere e buie, a volte lievi e luminose..Immagini, che abbracciano una dimensione arcaica, e dell'arcadia, fino a raccontare di un grillo. Le riprese, una notevole qualità di immagine, accostate dalla visione della natura ai suoni, maestralmente associati. Anche il poeta Gilberto Isella, presenzia il film, poeta vicino ad areapangeart e con numerose realizzazioni tra libri e libri d'artista e plaquette con l'artista. Cosa possiamo ancora dire; imperdibile, per sintesi e rara densità, per come la voce fuori campo dello stesso Werner raccorda i passi tra studio e natura, sentieri e visioni dell'arte da non perdere avrebbe detto una volta Maria Will.