Buonasera a tutti, questa una particolare serata, oltre la pioggia, le nubi che ci accompagnano, prorio ora che si pensava di riversarsi un poco anche all'esterno qui ad areapangeart. Siamo alla decima esposizione, e abbiamo deciso di fare un giro di boa, come direbbero i velisti, o chi per mari o alle acque si affida, chi ai venti si affranca. Ebbene, ci fermiamo e ritorniamo alla prima esposizione generata come omaggio, e riproponiamo Gianni Paris, grande amicizia nata in quell'occasione, con il raro pittore, come voleva essere chiamato Gianni Paris.

 

L'esposizione qui ad areapangeart, risale al 2015 dal titolo, tema PITTURA IN PAGINA, presentata allora da Maria Will, che sempre ci accompagna, è ora, nuova pagina, curata dalla sottoscritta, nuova occasione, che farà essere partecipe Gianni...

 

si erano decise queste ultime piccole tele, con quel valore pregnante quell'assolutezza del suo lavoro, quella dimensione quasi diaristica, sempre rigorosa e di coerenza ineccepibile, oserei dire asciutta, pregna del valore della terra, dissolta in parte nell'animo del colore , umile costante di luce perchè provocata, scelta di sottrarre e ridurre, una dimensione operativa costante, ritirata eppure fiamma viva, quale era.

 

Gli piaceva dire "Non Vediamo le cose come sono ma le vediamo come siamo" citando una frase di Anaïs Nin...autrice statunitense dell'inizio del 900.

 

L' esposizione titola, IN CARTA E IN TELA e ci vede seguire anche le sue volontà, promesse in carta, e in tela, e " magie liberate dalla menzogna di dire verità" ( citando Adorno) tra grafite e segno, senso pulsante, ambiguità d'ogni superficie. Materia viva che non possiamo disperdere tra le sue intensità e riconosciute graduali valenze tonali. E come di consueto cuciremo segno, cifra a visione-interpretazione- iter, e itinerari interiori ad incontri inerenti e a tema, tra parole misurate in poesia, del poeta Antonio Rossi per acquapoetica, al concerto nato in dialogo all'opera di Paris di Luciano Zampar, alla serata che contestualizzerà storicamente l'opera di Gianni Paris, grazie a Maria Will critico d'arte unita agli approfondimenti generati grazie alla frequentazione dello studio con Rosa Pierno, critico e letterata a sua volta. Al documentario sul ciclo dell'ombra di Werner Weick in questa circostanza con "I mostri che abbiamo dentro " o forse quelli che ci abitano se non riconosciuti e resi alleati trasformandoli o dedicandogli del tempo... E sempre al centro il lavoro, esposto, appunto,, unito ai quattro appuntamenti che avete sull'invito.

 

Qui e fra poco il suo intervento ANTONIO ROSSI, poeta e persona cara a Gianni Paris , si era le ultime volte assieme nel suo studio e casa... per capire e già un poco disegnare-pensare questa pagina che a cuore ci sta come rara particola di mondo.

 

Ringrazio la famiglia Paris, Veronica, Rachele e Giacomo... Antonio Rossi per quella intensa adesione che ha compattato le giuste energie, e mi taccio, sottolineando che i suoni in sala sono di Luciano Zampar, persona e percussionista a cuore a Gianni, i suoi suoni generati appositamente e nuovamente per questa esposizione unita in parte anche alla scelta delle opere a parete, perchè assieme si era da Gianni spesso al finire e all'iniziare dell'anno.

 

Concludo toccando una argomentare che mi sta a cuore, legato a questo nostro sacro corpo, sacra essenza creaturale, compresente più che mai di miseria, mistero e materia, come ricca-essenza, come riconoscenza e manifestata luce, moto continuo e interiore.grazie L.M.