DI TERRA E DI LUCE „

PETRA WEISS ceramica   .  LUCA FERRARIO fotografia

presentazione ROSA PIERNO

a cura di Loredana Müller

musica in sala, eseguita da 

   Elisa Ghezzo e Silvia Pancini   

 

 

 

 

DI TERRA E DI LUCE – CERAMICA IN DIALOGO CON FOTOGRAFIA

Un caro saluto a tutti i presenti, parlare Di terra e di luce, in questa nostra settima esposizione, è coniugare le incredibili forze profonde che ci caratterizzano come esseri umani. Abbiamo fin dall'inizio alternato i dialoghi agli omaggi di singoli artisti, e omaggiati sono stati Gianni Paris, Armand Rondez e Giulia Napoleone, artisti di una complessità non comune. Questo nuovo "dialogo" vede in scena la ceramica di Petra Weiss, la sua materia quella della terra, che ci è assai cara, e ricordo il "dialogo" con De Vita e con Michela Torricelli a riguardo, ma anche in prima istanza con Anne-France Aguet alla pietra, al marmo bianco.In questa occasione, nel dialogo „ è presente la fotografia di un giovane architetto, Luca Ferrario, non è un fotografo professionista, ma osa temi ardui per raggiungere i suoi profili di corpi, utilizzando tecniche ricercate, che gli consentono di bloccare la luce come fosse un lampo nel buio della notte. Luca mi è stato presentato da Petra Weiss scultrice di valida e intensa dimensione nel suo unire pensiero alla semplicità della materia e farne arte, è poesia unita ad umiltà, scelta di vita ed è mirabile confine, tra spirito e senso. Sarà Rosa Pierno critico e letterato che presenterà questa esposizione. E ringrazio Petra Weiss, Rosa Pierno e Luca Ferrario per essere qui. In sala scelte di brani musicali, delle 'sonatine del '61 di Jolivet 1905-1974 e del '36 di Koechlin 1867-1950 interpretate e suonate dal clarinetto di Silvia Pancini e dal flauto di Elisa Ghezzo, questi suoni abiteranno la sala per tutta la durata dell'esposizione. Le musiciste, presenti, che ringrazio del loro contributo, suoneranno dal vivo per l'ultimo appuntamento in dialogo con Petra Weiss. Per cinquanta anni Petra Weiss, ha nelle mani e a cuore, il dialogo con le argille tutte, dai gres e refrattari, alle duttili terrecotte per maiolica, con approdi alla pietra, ai marmi e al vetro. Qui diamo visione alle ultime opere nate, dove la terra locale di Riva San Vitale, conversa con i suoi temi, "onda“ e "meteora“ ...meteora-ciotola. Quasi a far convergere i moti della natura nei semplici gesti umani, e ricordo che la ciotola nasce dall'unire le mani, dal congiungerle e accorgersi che così trattengono, acqua e sostanze. Ma simile ad una ciotola è anche la nostra calotta cranica, rovesciata, parafrasando Goethe nelle sue "Metamorfosi", e che unita al bacino, diviene, metafora del luogo della vita e delle idee, come sostanza ed energia ... per giungere alle onde presenti nei moti che Petra sa trasmettere alle sue opere-foglio, tra elici e spirali, entrambe sfiorate all'interno con segni dipinti... La materia delle prime meteore divengono segni, alfabeti, segni che Petra Weiss fa divenire sculture autonome in Refrattario bianco, materia povera e nobilissima, sculture esposte nella saletta qui al primo piano. Opere in dialogo con il giovane fotografo Luca Ferrario, che realizza le sue inquadrature, con un unica fonte di luce, quasi con lume, lavora in studio con una modella. Eseguire nudi fotografici è una bella sfida oggi! Nella selezione delle sue fotografie a parete, stampate a sette pigmenti di carbone, ci sono oscuri scatti dove si rivela e cela, nel buio, quel lampo di luce, quasi segno e sogno. Forse nel profondo, la stessa "ciotola-grembo“, che ci riporta a curve femminili, ma assumendole-associandole all'agio prima di nascere, potrebbe indurci a comprendere una realtà metafisica. Non posso non pensare alla battaglia delle donne, certo argomento lontano dall'operare di Luca Ferrario che qui è per quella spregiudicatezza e tenacia che gli consente questo tipo di ricerca, dal risultato tecnico ineccepibile, in cui generosa passione, intenzione e intensità non gli mancano. Ed è anche per questa volontà di includere, che siamo un piccolo centro culturale, per riconoscere nel porci; unendo gli accadimenti, considerando primari i contenuti, e quindi salvaguardando la ricerca unita alla persona, come piccola genesi esplicativa, estatico momento d'ogni dimensione, dove il linguaggio visivo come la poesia e la musica ci alimentano spiritualmente divengono nutrimento emotivo è atto del valore dell'essere e fare quotidiano. Ricordo i cinque appuntamenti a tema che si articoleranno durante l'esposizione. E potrete anche riservarvi il posto per le serate, Gabriele che ringrazio è a vostra disposizione. Per l'11settembre prossimo lunedì, un duo straordinario, Buschini Burgos, corde pizzicate dal duo Argentino tra basso acustico e chitarra classica, per poi toccare una dimensione attorno alle vicende di genere della fotografia, aprendo delle riflessioni importanti con lo storico della fotografia Gian Franco Ragno e lo stesso Luca Ferrario, proseguendo con un documento sottile e psicologico di Werner Weick „ dalla parte dell'ombra“, un poeta Dubravko Pušek in acquapoetica moderato da Gilberto Isella, per terminare con „parole e immagini“ attorno alla ricerca di Petra Weiss e i suoni che già sin d'ora ci accompagnano . Ho allestito e curato questa esposizione con magica intesa ed ora lascio la parola a Rosa Pierno che certo entrerà in modo più critico e corretto con le sue giuste argomentazioni. Grazie Loredana Müller