Lunedì 18 dicembre Dario Bianchi  Conferenza

 

_______________________________________________        “I quadri in fior”

 

L’Arte nel produrre Bellezza e nel formulare le sue dichiarazioni sotto forma di pensieri visivi attinge sempre nell’immenso catino del reale.

 

Tra le presenze oggettive, il fiore, nelle sue molteplici manifestazioni, lo ritroviamo in molte opere della creatività umana.

 

Dalla naturale complementarietà tra studio scientifico e ricerca artistica promossa e realizzata da Leonardo si snoda un percorso temporale fino ai giorni nostri nel segno della presenza floreale come motivo e pretesto per una lettura dei fatti pittorici paradigmatici delle diverse poetiche stilistiche.

 

Il fiore reciso, colto nella sua fresca e seppur caduca presenza e nel porsi allo sguardo stupito di chi ne è attratto si carica di senso estetico nell’atto medesimo della sua libera traslazione rappresentativa.

 

Attraverso una calibrata sequenza di opere sarà possibile ripercorrere un lungo tratto della Storia dell’Arte all’insegna del fiore in quanto soggetto di riferimento privilegiato.

 

Un caro saluto a tutti i presenti, siamo per quest'anno all'ultimo lunedì in areapangeart;

la serata in programma; nasce in virtù dell'amicizia, tra Ivano Facchinetti, grafico del gruppo editoriale Topik

con il docente e pittore Dario Bianchi,  ringrazio Dario d'essere qui,

e voi per l' attenzione necessaria ora alla sua lezione.

 

Attorno ad un tema che è metafora di mondo, I FIORI ...tema che mi piace anticipare

unendo  una riflessione, facendo un omaggio ad una persona ,

pittore ed incisore,  artista venuto a mancare quest'anno,

ma che Dario so toccherà, proponendoci qualche sua opera attorno ai primi suoi fiori...

 

Una frase che Massimo Cavalli disse in un suo periodo Romano, 

ancora giovanissimo, ancora in ricerca di riferimenti,

 alla ricerca di quali pittori e maestri riconoscere e frequentare per avere quegli scambi,

linfa per tutti ancora oggi, quando si tende a voler fare dell'arte la propria vita.

 

Una pensiero di Massimo Cavalli, pronunciato dopo aver visitato lo studio romano

del pittore Mario Mafai:

 - tutti questi fiori secchi, questi fiori sono già colori interiori, sono già pittura.-

 E qui la forza della qualità del tempo, come dimensione di decantazione,

è espressa da toni e colori , raggiunti dai fiori, con apici nei fiori secchi,

perché ritornano all'essere vicini alla terra, come da novizi  semi divennero germogli,

 si  affacciarono inizialmente al mondo, per paradossalmente colmarsi successivamente di tempo vissuto..

 

Forse un possibile contrappunto, per generare se mi è permesso una riflessione quasi musicale;

attorno alla opera di Ivano Facchinetti alla sua esposizione in sala,

Ivano Facchinetti sta nei colori " novi", quelli della luce e dell'infanzia...

degli zuccheri, delle nuove sostanze;  pigmenti uniti a colle e sali (colori sintetici) acrilici.

Sapientemente calibrati lì nella loro particolare, dimensione, forma e compattezza, impastati a

varianti còlte, in quel movimento di superficie che genera e scandisce forme e piani.

Tra invenzioni e richiami potremmo avvicinarli all'anatomia dei fiori, alla loro nomenclatura:

sepali più che petali, corolle e stami, forse, stillo e stigma, antera, filamenti e ovuli, forme d' ovario.

Colmi di colore-luce individuata, senza però piccioli, steli, radici e zolle.

 

Lore