COMUNICATO STAMPA

AREAPANGEART centro culturale di Camorino, lunedì 20 gennaio 2025
ore 19.00 - Inaugurazione dell'esposizione: ORME D'OMBRE - SOGLIE
Collage-incisione-acquarello su carta: LAURA FUMAGALLI
Album-disegni, incisioni e sovrapposizioni: CAROLINA MARIA NAZAR
Olio magro, incisioni e libri d'artista: LOREDANA MÜLLER

Presentazione: GILBERTO ISELLA 

 

Suoni in sala: LUCIANO ZAMPAR


testo in sala di Alessandro Margnetti


Fino a lunedì 31 marzo - A cura di Loredana Müller

Il centro culturale areapangeart di Camorino si "affaccia" al nuovo anno sottolineando quanto sia necessario quell'ascolto primario che diviene, da un lato, accettazione della caducità e dell'ombra e, dall'altro, punto di partenza per un equilibrio nuovo. Ricercando quelle tracce, orme, segni tra storia e memoria e animarle nel pensiero per affrontare e orientarsi oltre le soglie del nostro comfort, con l'adesione e la ricerca di noi medesimi, prestando interesse all'altro che è in noi. L'Altro, quell'estraneo migrante quale è il sogno, l'archetipo, i simboli, i fatti culturali d'ogni luogo e tempo; trasformarli in attenzione interiore da non perdere mai. Un' umanità da non dimenticare. La ricerca generata dalle tre artiste esposte a Camorino, associate e avvicinate grazie alla carta, alla tela, ai suoni, a pagine trattate come fossero musica, o partiture, raccordi temporali tra la dimensione del segno e quel mistero che lo abita, quale gestazione poetica. Sarà il bianco e nero, il colore e i materiali usati che indagheranno le trasparenze e quel processo in contrappunto evidente. Tra i collage di Laura Fumagalli con carte spesse di cotone, le carte assemblate di Carolina Nazar, opere portanti passaggi a torchio nelle diverse tecniche calcografiche: tra cera molle, bulino, acquaforte e maniera nera. Saranno anche le tecniche d'incisione calcografica ad unire le tre artiste. In particolar modo in Carolina Maria Nazar quelle sue carte di grammature e nature diverse, stampate fuori dai canoni ma in stretto dialogo con le 'danze' verticali cucite e segniche di Laura Fumagalli. Quelle pagine sospese di Laura trattengono istanti di colore ad acquarello e collage di cere molli e tarlatane. Convergono le carte, tra un discorso più astratto della prima al figurato nell'incisione di Nazar su un immaginario tra il favoloso e il primitivo-sacro e rincorrono ombre di Goya e visioni classiche, rese "romantiche" e surreali. Sono soglie le carte di Laura come fossero "ante, porte e finestre", fatti spaziali, quasi architetture orientali, tra paraventi e pareti movibili. Soglie come "immagini-psicologiche" tra figurazione e fatti "figulini" le pagine della Nazar, lì dove le ombre si immergono nel tutto possibile. Come emergessero anime diversamente inquiete tra le tre artiste si instaura un particolare dialogo oltre il senso razionale, quel senso della sacralità del tempo. Pagine tra album di ricerca di Carolina Maria e quelli di Laura Fumagalli sempre tra collage-disegni-sovrapposti, come nella unica grande tela a finestrelle di Loredana Müller che porta una pagina in cui si affacciano, in 42 momenti quasi quadrati, variazioni cromatiche sulle "dorsali minerali- Kundalini" - "olio delle pietre". Questa pagina della Müller sarà dunque presente unitamente alle "Velature" di Laura Fumagalli diversamente assemblate, ai raccoglitori di ricerca mitico-primitiva tra "figure-animali-presenze" misteri e abissi di Carolina Nazar, ai libri d'artista dove le parole di Rita Iacomino, Gilberto Isella, Alessandro Margnetti e Osvaldo Coluccino, operano in versi e prosa. Un racconto/raccordo dove se esiste narrazione, è la nostra stessa sensibilità che si sporge, riflette, scontra come partecipazione al senso, attorno all'accadimento retinico, ma contemporaneamente neurologico-fisico e spirituale, soglia dell'immaginare per stare, vivere, essere. I suoni in sala, appositamente generati da Luciano Zampar uniscono nello spazio le diverse presenze in un'unica avventura creativa.
Come sempre areapangeart prevede tre serate il 17 febbraio, il 10 marzo ed il 31 marzo.

 

Il 17 febbraio " Il mondo del silenzio" Max Picard; documentario del regista Werner Weick 

 

10 marzo Poesia di Maria Silvia Da Re, presenta Gilberto Isella

31 marzo le artiste , le pagine d'artista tra immagini e poesia. 

 

Le serate sono con prenotazione ai numeri 0763380967 o per email loredanamuller@bluewin.ch e si svolgono alle 19.00, dopo la visita rituale in sala espositiva.

 

Via Ai Casgnò 11a 6528 Camorino - www.areapangeart.ch

Testo di Alessandro Margnetti

ORME D'OMBRE-SOGLIE in areapangeart gennaio 2025

Laura Fumagalli - Carolina Maria Nazar - Loredana Müller

 

Metto avanti le mani: non sono un critico d'arte. Sono uno di quelli, se ce ne sono ancora, che si lasciano trafiggere e attraversre da emozioni e sensazioni. Uno di quelli che mi piace o non mi piace. Non ho gli strumenti necessari per andare oltre e questo mi costringe a riflettere: perché un'opera mi piace? Perché mi piace meno o addirittura non mi piace? Perché lascio che un quadro, una poesia, una canzone mi parli e invece chiudo mente e cuore se mi confronto a un'altra?
Non so nulla di tecniche e fatico a riconoscere le sfumature di colore: distinguo un verde pisello da un verde bottiglia, ma mi perdo in tutto ciò che sta in mezzo. So che esiste un colore Caput mortuum perché me l'ha detto Loredana. Prima non me lo sognavo e, con quel nome, il sogno rischiava di slittare nell'incubo.

 

Perché mi piacciono le carte di Laura?
Vedo finestre. Qualche anno fa erano finestre nere, veli attraverso i quali filtravano raggi di sole. Erano scuri chiusi dai quali affacciarci sbirciando e sottraendoci dal mondo che, di là, ci restituiva lo sguardo. Erano comunque finestre ricche di fascino che mi costringevano a guardarmi attorno in un modo che non mi era consueto, a viaggiare con altri occhi. Non ero il viaggiatore curioso della Francia o dell'Italia profonda che, passando lungo la Sâone o per l'assolata Via Salara, vedeva persiane aprirsi e richiudersi e indovinava volti furtivi. Ero io il volto furtivo che dietro quei tendaggi scuri mi fissava come in un gioco di specchi. Nulla di inquietante, intendiamoci, solo una diversità di sguardi o, meglio, di punti di vista.
Oggi mi sembra che le carte di Laura aprano spiragli, le sue velature hanno piccole lame di luce, azzurri, ocra, bianchi che prima mi erano e forse le erano sconosciuti. Sono piccole presenze discrete, a volte timide. Ma sono presenze importanti che segnano un percorso forse lento, forse sofferto, che porta da luci filtrate, piccole rotture di buio ad altri modi di essere, di vivere, di condividere la bellezza di questo mondo su cui queste finestre si affacciano.

E Carolina?

Carolina apre mondi sulle sue finestre interiori e ci conduce in viaggi immaginifici, in visioni spontanee ricche di citazioni. Vi si sovrappongono la storia dell'arte e l'entomologia, i trattati naturalistici settecenteschi e il ricordo delle foreste pluviali del Nord argentino, esseri mitologici e animali totem come il giovane tapiro maculato che io credevo essere un capibara.
Le dicevo del mio quasi disgusto quando, attraversando la Patagonia in moto, sentivo l'odore della puzzola. Carolina mi rispondeva che per lei era un po' come la “madeleine” di Proust: il ricordo di quell'odore la riporta a casa.

Se Laura mi sfida a immaginare, Carolina mi sfida a seguirla nei suoi viaggi che ricordano Goya, Daumier, a tratti Doré o Piranesi. In un gioco intelligente propone un ritratto che ricorda Cezanne e poco più in là l'infanta Margherita di Velasquez, insetti acquarellati degni di un manuale entomologico con strani esseri che paiono affiorare da un racconto di Lovecraft..

 

E poi Loredana

A fungere da collante, come sempre e immagino con qualche fatica, le opere di Loredana in dialogo con quelle delle sue omologhe. Domina la scena una grande tela sulla parete di fondo. Una tela fatta di bozzetti, dice Loredana, tanto grande da dover subire un'ondulazione e da sporgere leggermente dallo stipite della porta che dà sull'attigua saletta. Mi dà danno da pensare (come tutto il resto, d'altronde) questa onda e questa piccola invasione di campo. L'onda è un movimento che fornisce volume alla tela in un gioco che sembra caratterizzare alcune delle ultime opere dell'artista e il margine che va oltre lo stipite diventa soglia, sipario, un invito a lasciare spazio a un nostro sano e innocuo voyeurismo. Ancora una volta e alla fine mi sembra un tema ricorrente in tutta la mostra, un'esortazione a guardare oltre l'apparenza, fuori e dentro di noi.

 

Mi trovo così davanti all'infinito silenzio e agli interminati spazi che immagino oltre le finestre di Laura coniugato con i movimenti e le visioni quasi caleidoscopiche di Carolina assieme alle cromie, alle forme, alle terre e al mondo naturale di Loredana. Sono emozioni parimenti piacevoli anche se in qualche modo contrastanti che mi costringono a quella che dovrebbe essere una delle nostre attività preferite: la riflessione e il pensiero.

 

17 febbraio Documentario

 

" Il mondo del silenzio" Max Picard - Filo D'Oro rsi 1996

regia di Werner Weick che sarà presente alla serata, sue due parole

di allora e significative anche ora:

 

"..In un’epoca in cui l’umanità è intenta a rincorrere la tecnologia e i suoi ritmi frenetici,

ci sono ancora persone che vivono rifacendosi

ai valori che da sempre, anche se in modo sotterraneo, hanno avuto l’uomo come unico

punto di riferimento. Il loro è un sapere che

nasce dall’esperienza personale e che rifugge

dalle visioni di parte. La loro consapevolezza

da secoli viene trasmessa da un’esile minoranza

di individui. Il senso di questa esperienza è alla base del ciclo Il filo d’oro, curato da Werner Weick, che ritorna alla Tsi con ritratti di personaggi fuori del comune."

"Il documentario è dedicato a Max Picard, scrittore «silenzioso» che ha vissuto per anni in Ticino e che sin dall’inizio ha intuito i pericoli di una società tecnocratica, e i suoi rischi di involuzione autoritaria.

Max Picard Scrittore e pensatore svizzero considerevole, studiò inizialmente medicina in Germania e praticò per pochi anni la professione di medico a Monaco, fino al 1918. Da sempre interessato alla filosofia, decise di chiudere con la medicina e di trasferirsi in Ticino per vivere come libero scrittore. Dal 1919 al 1929 circa visse pertanto a Brissago e successivamente si stabilì a Sorengo, a Gentilino e a Caslano. Dal 1955 risiedette a Neggio, dove si spense e dove è sepolto. In Ticino il filosofo trovò modo di condurre una vita riservata e a stretto contatto con la natura, che secondo lui qui trovava si esprimeva attraverso una bellezza incontaminata. Tuttavia, non disdegnò gli incontri con amici, studiosi, poeti e filosofi, curiosi di conoscere l’autore di opere come Das Ende des Impressionismus (1916), Hitler in noi stessi (1946) e Il mondo del silenzio (1948).

 

10 marzo Poesia:

Gilberto Isella presenta Maria Silvia Da Re

 

Maria Silvia Da Re, vicepresidente per l’Italia di Aicl (Association Internationale de la Critique Littéraire, Université de Tours) e membro del nuovo Cisam (Università degli Studi di Bergamo) è autrice del saggio Yves Bonnefoy: il Cuore-spazio e i testi giovanili (Alinea, 2000), in cui ha tra l’altro importato e tradotto i testi surrealisti del poeta francese, oltre a diversi articoli e interventi critici, su poesia, editoria e traduzione. È traduttrice dal francese e dall’inglese e americano e tiene dal 2003 il laboratorio “La traduzione letteraria: dalla teoria alla prassi editoriale” per il Dipartimento di Studi letterari filologici e linguistici dell’Università Statale di Milano.

 

31 marzo Libri Liberi

 

Incontro attorno alle arti visive sul libro d'artista; l'incisione calcografica, il collage, gli album da disegno e il libro libero o d'arte. Il rapporto con la poesia. Le artiste presenti in esposizione, Laura Fumagalli, Carolina Maria Nazar e Loredana Müller; dialogano con i poeti, e si raccontano/raccordano. Letture della poesia di Osvaldo Coluccino, Rita Iacomino, Gilberto Isella

Laura Fumagalli, nata a Lugano nel 1966, inizia la sua formazione artistica presso il CSIA, Centro Scolastico Industrie Artistiche di Lugano, diplomandosi nel 1986 in Arti Decorative sotto la guida di Milo Cleis e Gianni Realini. Prosegue la sua formazione frequentando l’Atelier Matthey a L’École Nationale Supérieure des Beaux-Arts de Paris dove si diploma in Arti Plastiche nel 1990. Dopo alcuni lavori su gesso esposti a Parigi nel 1989 inizia la sua ricerca espressiva su carta, che continua tutt’ora. È a partire dal 1994, con una personale alla galleria Pro Arte di Lugano, dove presenta delle composizioni su carta rivolte unicamente alla figura umana con inserti e frammenti di scritture e collages, che inizia la sua rilevante attività espositiva. Nel 1994 si trasferisce in Spagna. Comincia un ciclo di collages dipinti con l'acquerello utilizzando delle antiche lettere dell'Ottocento scritte a mano. Le opere successive sono sempre caratterizzate dalla tecnica del collage, ma le antiche lettere utilizzate in precedenza vengono sostituite da frammenti di fotografie, mentre l'acquerello diviene sostanza materica e assume un ruolo preponderante per la sua ricerca. È membro della Visarte. Dal 2012 risiede a Lugano, Svizzera. Ha insegnato educazione visiva e arti plastiche alle scuole medie, in Spagna, dove ha vissuto per 18 anni. È attualmente insegnante di materie artistiche al Centro Scolastico per le Industrie Artistiche di Lugano.

 

Carolina Maria Nazar, nata nel 1964 ad Alta Gracia, Córdoba, Argentina, Carolina Maria Nazar si diploma in Incisione (1991) e Pittura (2002) presso la Scuola di Belle Arti dell'Università Nazionale di Córdoba. Dopo aver ottenuto riconoscimenti in importanti Saloni Nazionali Argentini, le sue opere vengono esposte in diverse località dell'America Latina e negli Stati Uniti, tra cui Miami e New York. Nel 1991 partecipa alla Biennale di grafica dell'Avana, a Cuba. Trasferitasi in Germania, entra nell'associazione "Alte Wescherei" e vive tra Francia e Germania, esponendo in diverse gallerie. Rientrata in Argentina, insegna e fonda il centro culturale "La Tienda". Tra il 1996 e il 2001 espone presso la galleria M. L. Wirth a Zurigo, Galleria AAA ad Ascona, Salon d'Automne e Salon des Grands et Jeunes d'aujourd'hui a Parigi, Casa di governo di Ettenheim (Germania) e Salon La Coupole a Sain Loubes Bordeaux.

Nel 2002 si trasferisce a Barcellona con la famiglia, continuando la sua attività di artista e docente, esponendo in centri culturali e biblioteche. Dal 2007 vive in Svizzera, esponendo regolarmente presso Galleria Art on Paper, La Cantina, Galleria Job, Burgerstocker. Per la mostra al MUSEC di Lugano "L'uomo e il Clima" (2023-2024), presenta Senza titolo (interpretazione contemporanea del Diluvio), olio, pigmento e acrilico su tela di 200x900 cm.

Insegna da trent'anni in scuole d'arte pubbliche in Argentina e Spagna, e attualmente alla CSIA di Lugano.

 

 

Loredana Müller, nata a Mendrisio nel 1964, studia allo CSIA di Lugano , segue M. Cavalli e M. Huber, tra grafica e arti applicate. Con una borsa di studio, si licenzia in pittura nel 1988 presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, ove frequenta i corsi di E. Brunori e G. Strazza. È pittrice, incisore, ceramista. Espone in Italia, in Francia, in Svezia, in Romania e in Svizzera. Rientra in Ticino nel 2000. Apre la Galleria Pangeart (2002-2006) a Bellinzona. Cura le cartelle calcografiche Omaggi e confronti. Avvia nel 2006 la Scuola Pangeart di Arti Applicate a Camorino. Nel 2007 il Progetto Pangeart si unisce a AR Officina d’Arte Contemporanea a Milano. Nascono le Edizioni Pangeart in collaborazione con artisti e poeti. Dal 2009 collabora con la Galleria Stellanove di Mendrisio e con L.I.Art Roma. Dal 2010 al 2015 hanno luogo numerose esposizioni di pittura e d'incisione calcografica. Nel 2015 apre con Gabriele Donadini il centro culturale areapangeart, con esposizioni internazionali e incontri di poesia, letteratura, musica e cinema: www.areapangeart.ch Le esposizioni continuano, nelle Biblioteche Cantonali con diversi progetti: dai libri d'artista alla proiezione del documentario del regista Werner Weick " I colori della mia terra" conferenze e istallazioni. È presente al Museo di Villa Dei Cedri della Città di Bellinzona ed espone con Enrico Della Torre a Milano e a Roma, scambi con Giulia Napoleone, Gilberto Isella. Svolge attività didattica, corsi di perfezionamento per docenti di arti visive e  conferenze-lezioni universitarie nelle sedi di Architettura SUPSI.