COMPRESENZA TRA SEGNO COLORE LUCE si potrebbe definire come una presenza che non si dissolve nel tempo, come è quella di certe persone a noi care, o opere, scritti, segni e sensi ricercati, forse trovati nella parola e poesia, come tocco, segno della pittura o segno inciso, quelle pagine di ciò che chiamiamo libri liberi, o d'artista, o plaquette, o quaderni dove vengono unite parole e immagini...lì dove l'immago può spalancare un insieme di tessuti altri.
In sala espositiva avete appena visto le opere di buon formato ad olio di Gianni Paris, venuto a mancare nel 2018,era di casa qua ad areapangeart, molte le esposizioni che abbiamo generato, potete inoltre vedere qui in salette minuti e preziosi disegni a grafite...
Colto; sicuramente il contrasto o dialogo di masse, di corpi d'altra materia, tra pittura e scultura in Alabastro bianco o grigio di Gualtiero Mascanzoni, qui presente e che ringrazio per la fiducia e quel dialogo ricercato su carta, o tela delle mie presenze pittoriche, unite ai libri d'artista nati per questa esposizione.
Abbiamo voluto sottolineare quel vuoto che si addensa nella coscienza, quando vuoto non è... è altra presenza,
Credo che LUX AETERNA di George Ligeti, sottolinea in modo significativo quest'apertura; 12 voci, che si uniscono in un Requiem ma vanno oltre, si sommano non si sovrastano, si tessono non si annullano, divengono un corpo altro, forse ombra, forse luce...un colore d'altra densità è presenza nello spazio espositivo...e credo luogo, abitato dalla poesia come unione universale, quello della dimensione creativa che potrebbe ancora salvare mondi e creature, sottolineare...fare per osare ancora.
Dubravko Pusek nato nel 1956 a Zagabria da oltre quarant'anni vive in Ticino, la madre venne chiamata ad una casa di moda a Zurigo...poi venne richiesta e si stabilì con la famiglia in una filiale a Lugano...ecco che il bambino Dubravko si trova a dover imparare la lingua Italiana, pur mantenendo la propria cultura Slava della ex Yugoslavia. Qui un nodo presente nella poesia di Dubravko, la sua ex Yugoslavia che solo successivamente, alla nascita del figlio poté un poco lasciare. Ma come proprio motivo ritroviamo sempre la lingua, come cura e cultura, il respiro come metafisica, la pietra, l'amore, la morte. La presenza dell'ombra come mediazione profonda della vita. Pur entrando nei regni minerali, nella botanica, è poi la guerra che sconvolge e coinvolge l'un'appropriatezza dell'animo umano. E ne fa continua riflessione poetica...simbolica, concettuale archetipica. Parola - forma...l'essere ciò che si é - respiro accettare il timore tremore.
E questo ha a che fare con le sue innumerevoli traduzioni, con il suo lavoro come redattore dei servizi culturali durato alcuni decenni per la Radio televisione della Svizzera Italiana. Tra le sue opere in prosa e in versi : Arpa Serafica Padova Rebellato del ' 75 Prosa: Parak' 76 Urbino...In quel periodo dirige anche una collana di poesia "Laghi di Plitvice".Le traduzioni da poeti Croati , quali, Nikola Sop, Tonci Petrasov Marovic, Kruno Quien, Pavao Pavlicic, Mirko Tomasovic, Daniel Dragojevic...Attorno alla sua produzione in versi hanno scritto qui alcuni nomi: Giovanni Ramelli Bagneri '81 - Franco Loi sole 24 ore '89) e un Andrea Zanzotto ..sempre nel'89Per quanto riguarda i libri o le plaquette con artisti, Dubravko ha nel '77 generato una plaquette " Morfologia della viola" con un incisione di Giuseppe Bolzani "Nella stanze degi orti" nel '86 puntesecche di Gianfranco Bonetti per Trame celate incisioni di Gianluigi Bellei nell '87
Pietre di Labbra con una prefazione di Maurizio Chiaruttin '88
Polvere di Novak con illustrazioni di Adriano Pitschen sempre nell '88 e ancora Ruggini astrali con incisioni di Selim Abdullah '90
Antonio Rossi, nasce nel 1952 a Maroggia , ha studiato letteratura italiana all'Università di Friburgo e di Firenze. Laureatosi con una tesi su Serafino Aquilano le poesie Aquilane-Brescia anni '80 .
Antonio e Gianni Paris hanno vissuto gli stessi luoghi del Mendrisiotto. Paris era a Maroggia-Melano in via della Chiesa, dove siamo stati con Antonio quando Gianni era ancora vivo; e Antonio li in zona nacque .Dove ora sorge l'archivio e abita la figlia Rachele Paris; qui presente, che ringrazio, perché assieme al fratello Giacomo mi hanno permesso intese per generare questa esposizione. Questi stessi luoghi, tra boschi e dirupi, conche del carbone o ferrovia...abitano anche l'animo di Antonio...Rossi ha insegnato vari decenni al Liceo di Mendrisio, e vive ad Arzo.
Si è occupato di Lirica volgare delle origini rinascimentali, di poesia Barocca, e di autori contemporanei con testi e contributi pubblicati in volumi e riviste letterarie.
Traduttore delle microscritture e studioso di Robert Walser, come di Niklaus Meinberg...racconti di Kurt Marti, redattore del semestrale Idra. Selettivo, la sua poesia si nutre di minimalistici polisillabi, sostantivi, allitterazioni, dove il frammento diviene difesa, e responsabilità.
Hanno scritto sulla sua opera Giovanni Bonalumi, 1975, Giovanni Raboni Casagrande Bellinzona 1979, Flavio Medici 1985
Stefano Agosti " Gli oggetti semantici di Antonio Rossi" 1995
recentemente Maurizio Chiaruttini "Diffrazione nella poesia di Antonio Rossi"
per quanto riguarda i libri d'artista:
Glypbé Sei poesie di Antonio Rossi nove acquaforte di Samuele Gabai
Qui un esempio di cartella d'artista con Massimo Cavalli edita da Josef Weiss
Qui mi taccio e a loro la parola,
letture di poesie e testi, saranno accostate e rese visibile tramite video o pagine che apriremo - apriranno .
A voi scegliere quali poesie e quale artista,
quali riflessioni sulle plaquette e libri nati tra i vostri dialoghi con artisti...o editori,
l'artista è anche editore, capita?
l'editore una terza persona spesso?
Quale forma, carattere, quanto avviene assieme?
quale libertà e autonomia...tra autore, artista, editore?
Le mie plaquette o quaderni con voi, chiaramente sono estremamente indisciplinate...
A.R. Ricordi qualcosa di Massimo Cavalli...io ho una sua voce nell'orecchio, che molto mi colpii...il poeta fuori dal rumore
D.P. Pensare che hai generato un libro con Giuseppe Bolzani, mi rincora. Era l'artista in Ticino più amato da Gianni Paris