Un caro saluto a tutti voi...LA PAROLA IN VIAGGIO- di G.B.ANGIOLETTI ( 1896-1961)...vorrei iniziare con questo lavoro di ricerca; incredibile e prezioso di Luca Saltini, che tanto mi ha colpito...LEGGENDO pagina dopo pagina...Perchè la vita d'ogni persona è colma ed è mutevole, come una NUBE anche le nuvole sono acqua che viaggia, è forse la pioggia il tessuto d'ogni parola. Vi presento Luca Saltini, lui oggi lo scrittore che diaogherà con il poeta e critico letterario Vincenzo Guarracino. Il tema dell'esposizione è NUBIFORME, e i nostri LETTERATI affronteranno come una matassa informe un oggi, contrapposto alla scrittura come atto in se' ...all'arte come necessitè dello spirito. Torno alle NUVOLE come metamorfosi e rappresentazione del "tempo- in senso anche " metaforico"...esse le nubi non hanno confini "reali" hanno...la densità, la parvenza del colore, la loro forma sempre mutevole, il loro aggregarsi e sciogliersi in un batter d'occhio, la loro persistenza." FUORI DAL CLOUD" e CLOUD sta per nuova informatica; quale paradigma di errogazioni...devia il rapporto "l'essenza" sempre da un fornitore ad un cliente finale...chiaramente attraverso la rete di INTERNET...vorrei dire INFERNET.

 

Solo le nomenclature delle nubi, e Natascha fioretti alla presentazione ci ha dato una dimensione di rapporto e fonte, storia del nostro usare linguaggio...letteratura, come scienza, scienza come arte.

 

Ecco l'esempio delle nubi...essere, sostare, nello spazio, nel tempo con un "fine-forse" certo la chiarezza la vita...loro nebulose e generatrici di piccoli e densi muri moltiformi tra terra e cielo...portano acqua, vita...segni atmosferici, si addensano e viaggiano...e come segnare sentiero, sentire per noi umani forse, cercare la propria via come luogo dell'anima e del silenzio, giustapposto dalla necessità della parola, oggi anche per sottrarsi al non senso. Per essere pensiero che come nuvola si deffinisce, ha la sua essenza e resistenza...pur se poi sembra non aver effettivo corpo. Per noi nuvola è una forma di individuazione conme arte, come atto dell'essere e fare; è resistenza...senza altro scopo...Scrivere, dipingere, disegnare, incidere, modellare è generare TERRA D'INTESA , FEDELTÀ per piccola che sia a se stessi alla dimensione del tempo...come una nube forse...o una Fiaba .

 

Di questo, e delle loro motivazioni, reazioni ad un mondo che in parte oggi sembra attrarre e far confluire tutto...di questo parleranno Luca e Vincenzo. Ci conduranno nei loro meandri, nel loro afferrare la storia della parola come della vita d'ogni persona....Lo studiare come arare un campo dell'esserci.E tra impressioni e nubi che passano, che toccano il senso del bello o della differenza intesa come apertura, come resa di visione, come lettura di senso, senso di mondo. Grazie, mi taccio Lore

 

 

Luca Saltini

 

Laurea in filosofia e dottorato di ricerca in lettere. Attualmente è responsabile dei fondi antichi e dell’attività culturale alla Biblioteca cantonale di Lugano. È autore di narrativa. Ha pubblicato i romanzi: Tattoo (Fernandel, Ravenna 2012), Il Demolitore di camper (Fernandel, Ravenna 2013, Premio Alia – Grotte della Gurfa. Finalista al Premio Biblioteche Trentine e al Premio RAI La Giara), Periferie (ADV, Lugano 2015) e Una piccola fedeltà (Giunti, Firenze 2018, Finalista Premio Mastronardi Vigevano). Da alcuni anni gestisce progetti culturali legati alla lettura nell’ambito degli istituti scolastici della Città di Lugano dove le classi lavorano su suoi testi e dai cui è stato tratto uno spettacolo teatrale andato in scena a Lugano nel mese di maggio 2015 (Compagnia Biboteatro). Ha curato presso diversi istituti culturali una settantina di mostre su temi storici, letterari, artistici. Ha pubblicato, come autore o curatore, una trentina di volumi scientifici (il suo saggio Il viaggiatore della parola (Locarno 2007) ha vinto il Premio letterario internazionale Cesare Angelini). Fa parte della giuria dei Grandi Lettori del Premio Chiara. Ha scritto anche testi di narrativa per l’infanzia e young adult. Dal suo romanzo Il Demolitore di camper è in corso di realizzazione il film (per cui è coautore della sceneggiatura) prodotto da AMKA Film – RSI che uscirà nell’estate 2020.

 

 

 

 

Vincenzo Guarracino,

 

poeta, saggista e traduttore, è nato a Ceraso (Sa) nel 1948 e risiede a Como. Ha pubblicato tre raccolte di versi: Gli gnomi del verso, 1979, Paradiso delle api, 1984, Dieci inverni, 1990.

 

Ha curato numerose traduzioni di autori greci e latini, tra cui

 

I versi aurei di Pitagora, i Carmi di Catullo, I canti spirituali di Ildegarda di Bingen, 1997 e inoltre le antologie dei Lirici greci, 1991, e dei Poeti latini, 1993.

 

Come critico ha dedicato le sue attenzioni soprattutto a Verga e Leopardi.

 

Le Ariette di Vincenzo Guarracino richiamano alla memoria la poesia colta e raffinata dei poeti classici italiani di cui egli è noto studioso, in particolare di Giacomo Leopardi.

 

I versi delle liriche qui presentate sono brevi, misurate le strofe, le rime e le assonanze come dolci e intense “ariette” memori di una musicalità antica riportata alla modernità. Ma il ritmo e la facilità del verso tradizionale si è spezzato, si è frammentato in immagini subito sovrapposte ad altre immagini senza soluzione di continuità, come un fluire comprensibile solo sul piano evocativo.“Elegia”, “segreto”, “sogno”, “illusione”, “incanto”, “ebrezza” sono parole che descrivono lo stato d’animo di cercata evanescenza e abbandono a cui fanno riscontro dolci immagini suggerite da una natura amica: “il miele dei giorni”, “il verde nodo di fiabe”, “l’arena che abbaglia”, immagini nelle quali descrizione naturalistica e stati d’animo si uniscono a formare sintesi liriche di grande impatto. Al di là del sogno e dell’illusione, forse il senso vero dell’esistenza, che “solo a un dono somiglia”, non c’è che “la vita alle spalle di attese e di nulla”. In questo pessimismo leopardiano, rischiarato dalla bellezza dell’illusione e dal piacere della immersione nella natura madre, mi pare si possa vedere la chiave di lettura delle Ariette di Vincenzo Guarracino.