areapangeart Cinema, lunedì  9 ottobre in presenza dell'autore

 Werner Weick “Dalla parte dell'ombra“ documento -RSI Filo d'oro - prima parte                              

 

Un caro saluto, siamo alla terza serata attorno all'esposizione „ Di terra e di luce“

 

allestita in sala al primo piano, dove le sculture in ceramica di Petra Weiss, dialogano con le fotografie di Luca Ferrario.

 

Le sculture in argilla di Riva San Vitale, come fogli spessi, ruotano su un asse e hanno forma e ombra dato che hanno volume e nello spazio illuminato l'ombra la generano e proiettano. A volte la inglobano essendo l'ombra e l'onda due temi cruciali del nostro percorso in mostra come del nostro percepire.

 

Stanno in rapporto alle immagini fotografiche bidimensionali a parete, che in altro modo,

 

bloccano l'ombra la fanno essere l'antagonista della luce, che, ne è totalmente avvolta.

 

E grazie all'ombra la luce percepita, diviene segno, o piccolo viatico visibile di corpo, controbilanciato dall' assenza di quest'ultimo, e del suo intero.

 

 

 

Nella dimensione perseverata l'ultimo lunedì, assieme a Gian Franco Ragno, abbiamo compreso che non c'è storia, ne racconto nella fotografia in se', attimo e taglio di una realtà, taglio di mondo, se non c'è ricerca non ci si relaziona, diviene documento se testimonia, una vibrazione estetica e ci parla di luce e di ombra.

 

 

 

Rosa Pierno all'apertura della mostra ad inizio settembre ha toccato due elementi inerenti a queste mie parole, nella sua presentazione, di cui fra un momento farò cenno.

 

 

 

Ma prima ringrazio Werner Weick, presente a questa serata a lui dedicata, come autore di ciò che proiettiamo oggi e prossimamente ci saranno altri tre documenti nati attorno alla voce dell'ombra, e parafrasando qualcosa che viene detto e trovo inerente:

 

l'ombra è una luce che parla sottovoce“.

 

 

 

Torno al primo passo, gioco con „ Il passo dell luna di Petra“ , titolo della scultura qui in saletta incontri. E ribadisco ciò che intendeva Rosa dicendo -l'ombra è fonte di lettura d'ogni architettura, ogni facciata ogni volume ha la sua ombra in architettura essa è la fonte d'armonia e il ritmo scelto che rivela .

 

Concludo, l'ombra non è afferrabile, ma possiamo disegnarla e nella storia dell'arte è rintracciabile come messa a fuoco e mezzo di lettura del reale, ancora più nella pratica delle arti, e il documento lo toccherà.

 

 

 

Si può bloccarla fotografandola, l'ombra, ma rimane una presenza „ignota“ oppure filmandola, nella realtà porta con se apertura ed è contrasto e sintesi di visione, legge un infinità di punti determinati dalla fonte di luce e da dove e come è collocata la presenza nello spazio. Determina sempre altri punti di vista e vive di continua variazione.

 

 

 

Bene lascio ora il terreno a Werner che davvero ringrazio per accompagnarci attorno a questi temi, fondamentali documentari sulla percezione a tutto tondo.

 

 

 

Ricordo che la prossima serata è in acquapoetica, con un poeta di rara intensità, lo conosciamo come giornalista o cronista, DUBRAVKO PUSEK è un poeta e Gilberto Isella lo presenterà lunedì 23 ottobre, chi non si è ancora iscritto può farlo grazie a Gabriele.