In occasione di “Gianni Paris. Pittura in pagina”
mostra-omaggio presso Areapangeart Incontri d’arte Camorino
Il foglio delle Edizioni Topík a documento e commento sull’arte testo di MARIA WILL
Bella di una bellezza palpitante, sentimentalmente seducente eppure enigmatica e inafferrabile, la pittura di Gianni Paris è anzitutto
pittura che si nutre di pittura. Le sue stesure, la sua materia, che hanno sontuosità antiche ma pure scabra essenzialità di segno, non potrebbero essere tali se non ci fosse la comprensione
profonda, se non ci fosse l’amore più devoto per i tanti che hanno aperto vie, indicato possibili varchi di senso nel fondale illusorio del visibile; illusorio sì, ma caro e prezioso oltre
ogni dire. A cominciare da Giorgio Morandi, da Julius Bissier, pittori del silenzio, come si usa dire – condizione e atmosfera di certo congeniali anche a Paris; senza dimenticare la lezione
della pittura di corpo, etica ed esistenziale, di un Franco Francese. Il pensiero del tempo, il tempo che misura la vita e ne decreta la caducità, pervade il lavoro di Gianni Paris,
imprimendovi una sorta di moto circolare, ribadito anche dalle strette relazioni interne che si formano tra le opere. Si innesta qui uno degli aspetti che più caratterizzano l’opera di questo
pittore: il ricorso alla forma libro. Libro-diario, pagine o lettere consunte dagli anni o invece libro composto secondo le regole del libro tipografico. Anche qui, tuttavia, si viene
fondamentalmente riportati alla riflessione sull’illusorietà dell’apparenza, che l’abilità del pittore nell’uso del trompe-l’oeil riesce a volgere in sorpresa, stemperando così in un sorriso
la malinconia del tema. Questa vena diaristica – cui rispondono anche le frequenti annotazioni di data, sparse tanto sui fogli quanto sulle tele e precisate all’anno al giorno all’ora fino al
minuto di un accadimento, minimo, si suppone, e tuttavia memorabile – sostiene l’inclinazione per la scrittura. Scrittura però ermetica e che diventa anch’essa parte intrinseca dei dipinti di
Paris. Senza tacere dell’assonanza con l’estetica della riduzione o, ancora una volta, dell’essenzialità – di derivazione orientale e tanto formativa per la nostra modernità – che si
percepisce viva dentro l’opera di Gianni Paris, universale e, paradossalmente per quanto detto sopra, stranamente senza tempo. L’estensione, la complessità, la coerenza del lavoro di Gianni
Paris – lavoro condotto con il rigore di una ricerca in qualche modo inesorabile, che dopo gli studi a Brera tra il 1974 e il 1978, dura da lunghi anni; molti, quasi in ritiro, nell’atelier
di Melano, vicino a Mendrisio, dove a tutt’oggi opera – ne fanno uno degli artisti di maggior spessore fra quanti possono dare un volto non di riporto alla produzione artistica che ci
riguarda più da vicino.
La mostra “Gianni Paris. Pittura in pagina” presso Areapangeart a Camorino è stata allestita dal 30 novembre 2015 fino al 29 febbraio
2016. All’omaggio a Gianni Paris, condotto da Loredana Müller, hanno contribuito con incontri a tema: Gabriele Donadini, Naoko Hirose Llosas, Elias Nardi e Claudio Farinone, Giancarlo
Nicolai, Edizioni Topík, Josef Weiss, Maria Will, Luciano Zampar.
La bellezza dell’illusorietà nell’opera di Gianni Paris
©2016 Edizioni Topík Sagl www.edizionitopik.ch C.P. 1030 – CH-6616 Losone info@edizionitopik.ch
A cura di Maria Will Grafica: Ivano Facchinetti Immagini: Prestampa Taiana, Muzzano Stampa: Salvioni arti grafiche, Bellinzona Finito
di stampare in 1’200 copie il 19 febbraio 2016
Gianni Paris Senza titolo, non datato olio su tela 97x 91 cm
Edizioni Topík Novità 2016 Collana In Campo Bruno Nizzola. Umanità di un pittore Ricordando il “pittore di via Monteguzzo”. Da un’idea
di Pierre Casè. In collaborazione con Museo Epper, Ascona.
Collana Gli Accenti Mirto Canonica. Nel mio quadro, 2011 Per i settant’anni del pittore, la ricostruzione critica del suo percorso
attraverso più di 80 lavori scelti.
Interpretazioni su sette sculture, 2012 Cartella originale con fotografie di Massimo Pacciorini-Job, in coedizione con Galleria Job,
Giubiasco.
Collana In Campo La ‘Nuova Via Crucis’ di Comologno. Emblema del moderno in arte nel Ticino alla metà del ’900, 2013 Un’impresa
esemplare, un complesso monumentale di assoluta elezione spirituale.
Libri Topík, un altro accento sull’arte
Minimateca 1 aprile 2013 In occasione di “Ceramica contemporanea svizzera 2013” presso Museo d’arte Mendrisio
Minimateca 2 maggio 2014 In occasione di “Enrico Della Torre. Prove d’autore” presso Stellanove, Mendrisio
Si ringraziano Gianni Paris, Loredana e Gabriele Müller Donadini, per l’amichevole disponibilità e la preziosa
collaborazione
Cento copie di Minimateca 3 confluiscono nell’edizione con CD ‘Variazioni Paris’ composizione originale per percussioni di Luciano
Zampar su opere di Gianni Paris, registrata da Quasicristallo Ed.; involucro ideato e realizzato a mano da Loredana Müller per Areapangeart
Omologazione o diversità, spettacolarizzazione o misura delle cose, industria della cultura o cultura di “prossimità”. È nelle pieghe
di queste contrapposizioni e nel disorientamento della società globale digitalizzata, che l’esigenza di altre logiche – estranee al primato dei numeri – prende forma e tenta l’affermazione di
valori, di intelligenze e di qualità che si vedono in pericolo di cancellazione. Sono resistenze umane, probabilmente più numerose di quanto si possa immaginare, che interpretano il disagio
di fronte al modello di un pensiero unico. Una di queste resistenze si è manifestata lo scorso settembre in una località periferica: con Areapangeart, Loredana Müller e Gabriele Donadini
animano uno spazio di incontro¹ nel quale arte e vita non conoscono separazione. Il condiviso interesse per la cinematografia, per la poesia e per la musica, oltre a quello per l’arte
figurativa, in cui con creatività effervescente opera Loredana come incisora e come pittrice, si coniuga con un senso dell’accoglienza e dell’amicizia più che rari. Negli intenti,
Areapangeart vuole essere, come espresso dai suoi responsabili nel discorso di inaugurazione, «uno spazio culturale dove avvengono in modo quasi privato non ‘eventi’ ma incontri, scambi,
discussioni». Alla base del progetto vi è dunque anche la volontà di sottrarsi alle retoriche degli organizzatori del tempo libero e dei professionisti del divertimento per ridare il giusto
peso alle parole, poiché, citando Nanni Moretti di Palombella rossa, le parole sono importanti. Inoltre Areapangeart – che al cuore della sua attività mette esposizioni di pittura, scultura e
incisione, raffrontate a serate di poesia, musica, cinema e altro – pone l’accento sul fare, quale momento topico dell’operare artistico, opportunamente ribadendo così l’insostituibilità
dell’esperienza e della conoscenza diretta di contro alla virtualità progressiva del nostro mondo. Ma è forse intorno al concetto di natura e alla sua presenza sovrana, che le idealità che
nutrono Areapangeart trovano la loro unità: natura che diventa memoria di un tempo e di un territorio che non devono restare ignoti o peggio indifferenti. Ne scaturisce allora la
particolarità che distingue Areapangeart: la capacità cioè di risvegliare all’ascolto, in tutte le sue estensioni e facoltà; a partire da quelle primarie, di cui si dimentica la
meraviglia:
riscoprire la meraviglia.