a r e a p a n g e a r t . incontri d’arte Camorino

COMUNICATO STAMPA ANNE-FRANCE AGUET e LOREDANA MÜLLER

espongono a CAMORINO SCULTURE E PAGINE INCISE , DICOTOMIE TRA ERBA E PIETRA .

previsto un intervento della percussionista Catia Olivia

Questo è il tema con il quale si è scelto di inaugurare il nuovo spazio Areapangeart*, che mette a disposizione tre sale per le sue iniziative. Nello spazio espositivo al primo piano, delle sculture in marmo bianco di Carrara della scultrice e architetto Anne-France Aguet saranno in dialogo con incisioni calcografiche di Loredana Müller, pagine stampate a torchio generate da un'unica lastra di zinco, incisa e successivamente divisa a metà. Matrice, che tramite colori e “posizionamenti gravitazionali” si trasforma. Come ovuli, semi o mondi, che scivolano sulla piena pagina, tessono assieme alle sculture un dialogo particolare. Le sculture di Anne-France Aguet, dai titoli poetici, sono di media dimensione. Tondeggianti, di marmo bianco, si offrono allo sguardo cadenzato della luce del giorno. Sono piani-linee-passi quelli di Anne-France, che è architetto e vive di questa professione. La responsabilità di un architetto ha radici nel territorio: è ricerca di topos-collocazione nello spazio, trasformazione di un luogo in casa. Sono concetti di abitati, le sculture di Anne-France, perché dimorate dai sentimenti del corpo come equilibrio profondo e interiore, inesprimibile moto dall’interno all’esterno. Se le sculture di marmo stanno al centro della sala, alle pareti le sezioni di fili d'erba di Loredana: pagine incise multiple eppure uniche che si rapportano alla gravità della pietra con la verticalità come pensiero di passaggio. DICOTOMIE il titolo dell’insieme, perché dalla suddivisione della lastra nasce il colore, come dal sottrarre materia alla pietra l’intimo volume, cingendo diverse appartenenze simboliche. A differenza delle PAGINE IN MERAVIGLIA D’ERBA, presenti nella ricerca di Loredana, i monotipi GRAVI DICOTOMIE non hanno moto di crescita, dalla forma compiuta nel marmo, alla sospensione nelle sue variazioni formali e cromatiche delle pagine incise, grava un poco, a volte l’essere umano errante. L’idea di unire la stabilità del marmo alla sezione di un filo d’erba ci riporta a una riflessione di C. G. Jung che diceva:

«Se sono seduto su una pietra la pietra mi sente, io la sento imperturbabile, ma lei sentirà tutta la mia vulnerabilità; sono io sulla pietra o è la pietra che mi sorregge? In un disegno più ampio: sono io a dare senso alla pietra o è la pietra a dare senso a me?»;

o ancora, dice Masaru Emoto: «I fiori trasformano la pietra in acqua». Ebbene, il dialogo tra le materie specifiche di questa esposizione (pietra, carta, erba, minerali, metallo…) e la trasformazione tra luce e colore, sono sostanze generative, canto alla terra, molto simile alle parole di queste due citazioni: un respiro, un ascolto complesso e colmo di affinità tra resistenza e unione, tra individualità che operano per trasformare e assumere tempo… e poi c’è l’attuale tempo storico. Ricordo che l’apertura del nuovo spazio “Incontri d’arte” a Camorino sarà lunedì 14 settembre alle ore 19. Si potrà visitare l’esposizione telefonando al numero 0918573979, lasciando un semplice messaggio e il numero di telefono o all’email loredanamuller@bluewi.ch. Le attività del piccolo centro prevedono laboratori e corsi di scrittura, di arti applicate e di musica ogni mercoledì. Ogni lunedì, nella sala al piano terra (con 20 posti a sedere) ci sarà un incontro sul tema con diverse interpretazioni. Le proposte: il 21 settembre, alle ore 19, proiezione del film muto del 1920 Le miracle des fleurs“ di Max Reichmann; il 28 settembre, presentazione di “Marte e Venere senza la favola”, di Philippe Jaccottet, traduzione di Marco Rota ,incisione di L. Müller, edizioni di Josef Weiss di Mendrisio ; sempre alle 19, il 5 ottobre la presentazione di Clorofilla, poesia di Franco Facchini e incisione di L. Müller; il 12 ottobre la presentazione del libro d’artista “Concrezioni”, testo di Roberto Bernasconi, incisione a piena pagina di L. Müller, intervento musicale di Luciano Zampar, il 19 ottobre incontro con le autrici della esposizione, con testi e proiezioni di immagini sull’atto del fare, con l'intervento di un storico dell’arte. Il 26 ottobre, sempre alle 19 per chitarre, assolo di Claudio Farinone, interpretazione libera delle opere esposte con chitarra baritona ed altri temi d’autore per chitarra a otto corde e flamenca.

 

Anne-France Aguet si è laureata alla Facoltà di Architettura del Politecnico Federale di Losanna (CH) nel 1989. Dopo la laurea, segue una formazione post grade sui paesi in via di sviluppo in Africa, proposta dal dipartimento del Genio Rurale del Politecnico di Losanna (CH) al Politecnico di Thiès (Senegal). Dal 1990 al 1991 collabora con studi di architettura e partecipa a diversi concorsi di architettura a Losanna. Dal 1991 al 1996 lavora come collaboratrice presso lo studio di Luigi Snozzi a Locarno, principalmente sul progetto di un ospedale e per l’allestimento della mostra sulla carriera di Luigi Snozzi alla Biennale di Venezia. Dal 1998 inizia la sua attività come libera professionista nel proprio studio a Mendrisio. Dal 2007 al 2009 è stata architetto responsabile delle costruzioni per l’associazione “Mendrisio '09” (Campionati del Mondo di Ciclismo su Strada 2009). Dal 2010, parallelamente all’attività del proprio studio, collabora con la Città di Mendrisio progettando la trasformazione di un centro commerciale in un centro culturale, la trasformazione e l’ampliamento di una scuola e di una palestra.

Nella scultura: Dal 2005 è attiva nella scultura in marmo al laboratorio delle cave di Arzo e al laboratorio “la Piastra” di Usama Alnassar a Carrara. Dal 2010 frequenta seminari di scultura di marmo a Carrara presso il laboratorio del professor Usama Alnassar. Nel 2005, 2006, 2008 e 2010 ha frequentato dei corsi di scultura in marmo dai professori Giorgio Eros Morandini, Milena Taneva e Pier Marco Bricchi alle cave di Arzo (CH) e da Usama Alnassar a Carrara. L’attività di “pensatrice dello spazio” la segue da sempre. Ha partecipato ad esposizioni e momenti collettivi di scultura nel Mendrisiotto.

Loredana Müller è nata a Mendrisio nel 1964. Si licenzia in pittura nel 1988 presso l’Accademia di Belle Arti di Roma,

dove frequenta le lezioni di Enzo Brunori, Guido Strazza, Nato Frascà…Risiede nella capitale italiana per quasi venti anni.

Fonda un’associazione L.I.Art a Villa Borghese, collabora con artisti e musicisti. Vive di lezioni di arti applicate e ceramica,

si dedica alla ricerca attorno ai materiali della pittura. Espone in Italia, in Francia, in Svezia, in Romania e in Svizzera.

Rientra in Ticino nel 2000. Apre la Galleria Pangeart (2002-2006 a Bellinzona) e ne cura le cartelle calcografiche.

Molte le esposizioni personali, soprattutto opere su carta. Avvia nel 2006 la Scuola Pangeart di Arti Applicate a Camorino.

Collabora con La Galleria Stellanove e cura allestimenti per amici artisti e gallerie. Il progetto Pangeart ha intense collaborazioni anche all’estero.

Grazie alla calcografia dà vita a delle piccole edizioni e libri d'artista in collaborazione con poeti e gallerie.

 

 

areapangeart. incontri d’arte a Camorino vi invita per lunedì 14 settembre alle ore 19 all’apertura dello spazio espositivo, allestita la mostra previsto un intervento della percussionista Catia Olivia

SCULTURE E PAGINE INCISE, DICOTOMIE TRA ERBA E PIETRA di Anne-France Aguet e Loredana Müller Donadini

Programma autunno 2015 - Settembre-ottobre i lunedì alle ore 19.00 Saletta Incontri d’arte

1 Cinema: Le miracle des fleurs del 1920 di Max Reichmann 21 settembre

2 Racconto : Marte e Venere senza la favola di Philippe Jaccottet 28 settembre

Traduzione Marco Rota, Edizioni Josef Weiss, incisione L.Müller

3 Poesia : Clorofilla di Franco Facchini, incisione di L.Müller 5 ottobre

4 Poesia e … Concrezioni testo di Roberto Bernasconi

Incisione di Loredana Müller

Interpretazione musicale - Luciano Zampar 12 ottobre

5 intervento Anne-France Aguet e Loredana Müller “materiali e lavoro” 19 ottobre

6 per chitarre Claudio Farinone interpretazione libera delle opere esposte con chitarra baritona

E altri temi d’autore per chitarra ad otto corde e flamenca 26 ottobre

 

areapangeart . incontri d’arte . Camorino Ai Casgnò 15/6528 Camorino. Tel 091.8573979-076338096 - loredanamuller@bluewin.ch

 

 

Piccolo testo nato in seno all’incontro tra le artiste

IL TEMPO DEI MATERIALI…LA MATERIA È TEMPO, LA MATERIA DEL TEMPO DELL’OPERARE?

Maria Will critico d’arte ci introdurrà all’esposizione, al dialogo intrapreso tra pagine e pietra,

“dicotomia tra pietra e erba” consonanze e differenze tra le due artiste presentate al primo piano.

Anne-France ci orienta attorno alla sua scultura, toccando e documentando tramite delle fotografie,

il viaggio:

dalla scelta del pezzo di marmo da cava, dalla pietra fase per fase come raggiunge le successive tappe del segnare per togliere, tramite i suoi strumenti, presenti qui in saletta a loro volta.

Frullino, punte di diamante scalpelli materie abrasive…

Loredana Müller ci parlerà della matrice, del pensiero che ha generato la “dicotomia” nelle pagine colore.

Dal segno diretto a più punte e intervento di bulini, al taglio della lastra di zinco. Dall’inchiostratura alla stampa a torchio tramite esempi, qualche immagine due piccoli video.

Credo che in arte, nelle arti applicate, oltre al linguaggio traslato, è importante il pensiero unito al tracciare all’azione che è generato dall’insieme delle intenzioni, scegliere, ascoltare, decidere. Diviene operare nel “divenire, questa direzione da intraprendere che unita alle emozioni raggiunge la consistenza del tempo.

Il timone all’operare anche artigianale sia colmo e attento alle tensione che stanno alla visione come percorso e progetto interiore.

Certamente ricostruito l’atto, compreso-praticato si costruisce e incontra per assonanza e dissonanza la storia dell' agire umano è anche individuale, come essere, tutto radicato, si annoda all’opera del tempo storico. Come nel tempo praticato, diviene il tempo del lavoro continuo, che non subisce sottrazione ma ampliamento.

Soltanto una sintesi interiore può farci capire ciò che l'essere compie se opera e trasforma grazie alla sostanza del mondo sensibile, e quindi sui materiali dell’arte. C’è misura anche quando non la vediamo se c’è lealtà-autenticità, se espressa è una dimensione interiore. Ciò che comunemente giudichiamo secondo canoni esteriori ed esterni sono ininfluenti se non sono intimamente uniti e disciplinati alle tensioni praticate, come pensiero, come assunto del nostro essere e fare, solo in questo caso avranno senso come trasformazione in alleanza alla materia del tempo. E ci toccano ci riguardano come esperienza espressa, incontro avvenuto. Quindi forse arte.

Qualcosa di cavato o raggiunto, con semplicità ma continua “partecipazione”. Costituirà un possibile paesaggio interiore, un passaggio, un riflessione , una soglia, e non sarà solo per la tecnica che avrà valore, ma influirà la “sostanza-materia”, come scelta e coscienza in atto, se è ricercate se c’è come adesione alle emozioni e al generato.

 

Corpo della memoria, come materiale del tempo. Materia è tempo ci commuovono ancora. Lore